Si chiama Mal’aria la famosa campagna di informazione sulla qualità dell’aria nelle città che
Legambiente porta avanti da circa 20 anni; ma da circa 20 anni la città di Matera non fornisce dati
utili alla reale comprensione di quale aria respirino i materani, di cosa entra nei loro polmoni, di
cosa circoli nel loro sangue.
Dall’unica centralina di monitoraggio, parziale, attivata in prossimità della discarica di La Martella,
si ricava il dato del brutto “sforamento” dell’ozono che fa inserire la Città di Matera tra quelle che
maggiormente contribuiscono al dato inquinante nel Paese. Ma nulla più. Non si sa niente di quali
siano gli effetti del pesante traffico automobilistico, in termini di polveri sottili e gas di scarico che
per anni hanno annerito le lenzuola stese da Legambiente in via Lucana proprio con la campagna di
Mal’aria. Non sono mai stati effettuati rilevamenti sulle emissioni di una discreta serie di
aziende semi-artigianali e semi-industriali concentrate a sud dell’abitato. Non si riesce a conoscere
a tutt’oggi un solo dato sulla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo nelle vicinanze del cementificio
di Trasano, prima ancora di valutare la richiesta di autorizzazione a bruciare 60 mila tonnellate
annue in più di Css (combustibile solido secondario).
I cittadini materani non debbono conoscere cosa respirano, non debbono sapere quali sono le
fonti di inquinamento atmosferico. Eppure, troppo frequentemente avvertono e segnalano terribili
odori acri e nauseabondi con provenienza prevalente dai quadranti di levante e mezzogiorno. Anni
fa il circolo Legambiente di Matera denunciò: “Siamo circondati, arrendiamoci”.
Il torrente Gravina di Matera è una specie di cloaca dove scorrono liquami malamente trattati
prodotti da circa 80 mila abitanti (30 mila materani, 40 mila altamurani, 10 mila sparsi tra fondi e
aziende agricole); dai camini della cementeria di Trasano escono ogni ora oltre 250 mila metri cubi
di aria calda che trasportano in atmosfera inquinanti di diversa pericolosità; la ex Ila Valdadige
brucia fossili e combustibili vari; lungo le strade cittadine circolano circa 15-18 mila auto al giorno.
Siamo circodati.
Quale aria respiriamo?
Il 13 gennaio abbiamo ufficialmente chiesto alla Amministrazione comunale di poterci incontrare
per una valutazione congiunta della qualità ambientale della nostra città, a partire da alcuni punti:
– il ciclo delle merci e del destino di quelle non utilizzate;
– una Città free plastic è possibile, desiderabile, obiettivo culturalmente perseguibile entro il
2018;
– una Città che dispensi profumi di Murgia e di timo e non olezzi di fogna;
– una Città che ottimizzi la viabilità per ridurre il carico automobilistico;
– una Città che applichi principi di geotermia superficiale per ridurre l’inquinamento da
riscaldamento/raffrescamento;
– una Città che non bruci rifiuti per non produrre rifiuti e non comprare rifiuti da smaltire.
– una Città dove aria, acqua e suolo siano le risorse del futuro per i nuovi Cittadini.
Nessuna risposta dal palazzo.
“Il ruolo delle Associazioni – ricorda Anna Longo, presidente del circolo Legambiente di
Matera – è storicamente e culturalmente riconosciuto quale indispensabile alla vita democratica di
una Comunità. Invece queste sono utilizzate in mille occasioni di parata, ma non quando
chiedono conto delle scelte per il futuro”.
Il Circolo Legambiente di Matera ribadisce pubblicamente la propria disponibilità a contribuire al
miglioramento ambientale della Città. Con le Associazioni si possono avere rapporti diversi: di
condivisione di percorsi, di partecipazione ai progetti, di rispetto e persino di contrapposizione.
Ma quando le Amministrazioni mettono in piedi pratiche e politiche che portano ad un
peggioramento della qualità ambientale e del benessere dei Cittadini la posizione delle Associazioni
ambientaliste diventa obbligata. “La campagna di Mal’aria – conclude il presidente del circolo
Legambiente di Matera – è un’altra occasione per riflettere sulle scelte compiute e quelle da
compiere ma soprattutto per chiedere le risposte che finora non sono mai state date ai Cittadini
materani. Il monitoraggio della qualità dell’aria è imprescindibile per ogni progetto che abbia come
obiettivo la tutela della salute e dell’ambiente e per l’adozione di buone pratiche nel campo della
mobilità sostenibile e della conservazione di un territorio che racchiude inestimabili ricchezze
monumentali e naturali”.
Feb 04