Il 27 maggio 2014 intorno alle 17, all’altezza dell’ex convento francescano di Tursi,di ritorno da un’uscita di caccia fotografica, ho avvistato un uccello dalle dimensioni insolite, tutto nero col ventre bianco, becco e zampe rosse, proveniva da dietro lecolline di Ponte Masone e sembrava diretto verso il fiume Sinni tra Rotondella e Valsinni. Il pomeriggio era molto ventoso e l’uccello, di cui non avevo ancora idea a quale specie appartenesse, sfruttava la corrente ascensionale proveniente dal fosso San Francesco; batteva lentamente le ali, si lasciava cullare dal vento, la sua eleganzariusciva a farmi dimenticare che dovevo fotografarlo, il tempo di modificare alcune impostazioni alla macchina e me lo ritrovo sopra la mia testa ad una distanzaadeguata alla lunghezza focale del mio zoom. Freneticamente inizio a scattare pensando che fosse un’occasione unica, da non lasciarsi scappare, a Tursi uccelli così non ne avevo mai visti, una decina di foto appena e il volatile, dopo aver girato il capo nella mia direzione, scivolava via conquistando rapidamente le colline oltre le Serre. Già da una prima occhiata sullo schermo della reflex avevo capito che la specie non era comune nel nostro territorio, appena tornato a casa un po’ di ricerche in rete e trovo numerose foto uguali alle mie tutte con la descrizione ciconia nigra.La Cicogna nera è un uccello della famiglia delle Ciconiidae raggiunge il metro di altezza e i 3 chili di peso per un’apertura alare, da adulto, che può superare i due metri. In Basilicata è tornata a nidificare solo dal 2000 frequentando zone boscose e in prossimità di fiumi, lontane da aree urbanizzate, la sua dieta è composta da pesci, anfibi, piccoli mammiferi e rettili. Le Cicogne che giungono in Italia, nei mesi di marzo e aprile, provengono dalla Africa tropicale e vi fanno ritorno tra settembre e ottobre, si stima che in tutta la nostra regione vi siano non più di 6 coppie, questo dato sottolinea l’eccezionalità dell’avvistamento su Tursi. La cicogna nera nidifica stabilmente da alcuni anni nel Parco di Gallipoli Cognato dove l’Ente Parco ha avviato un progetto di tutela della specie con una web cam che riprende la nidificazione, deposizione e schiusa delle uova h. 24/24. La cicogna è una specie protetta dalla legge dal 1992 dato l’elevato rischio estinzione della sua specie che conta in Italia una decina di coppie, così appena sviluppate le mie foto ho deciso di dare il mio contributo fotografico al responsabile territoriale, Matteo Visceglia, di GliCiNe, il Gruppo di lavoro italiano sulla Cicogna nera, che ha come scopo il monitoraggio dell’andamento nidificatorio della specie nel nostro Paese. Mi riprometto di continuare le ricerche, dopo questo primo ed unico avvistamento nel basso Sinni, con sistematici appostamenti munito di capanno mimetico e naturalmente la mia macchina fotografica cercando di individuare il luogo di nidificazione di questo affascinante volatile, trovarlo sarebbe una notizia dalle molteplici ricadute non solo scientifico-naturalistiche ma, evidentemente, anche veicolo di promozione turistica per il nostro territorio.
Giu 23
Bene! la Basilicata è in chiaro ed oscuro. Dobbiamo vigilare a che il chiaro emerga sullo scuro.