Già alcune centinaia le firme a sostegno della Petizione popolare per intraprendere una class action contro l’Eni. Una Pasqua di mobilitazione popolare in Val d’Agri.
Pur non nascondendoci la complessità dell’iter e le difficoltà per avviare il procedimento di “class action” – ha riferito Filippo Massaro, a nome del Csail – intendiamo comunque compiere ogni passo per affermare il diritto alla salute dei cittadini della Val d’Agri-Sauro alle prese con le attività petrolifere sia del Centro Oli Eni di Viggiano che di estrazione e ricerca di idrocarburi e gas.
La “class action all’italiana” ancora non decolla come dimostra l’esperienza pluriennale: per quelle verso i privati (quando c’è di mezzo la pubblica amministrazione cambia tutto), introdotte con la legge Finanziaria del 2008 e modificate con il decreto Liberalizzazioni del 2012, sono soltanto due le azioni arrivate a sentenza vinte dal gruppo di persone che vi ha aderito. Ma quando c’è un numero significativo di persone e una causa comune da promuovere l’unione fa la forza. Di qui la raccolta di firme, secondo quanto prevede il nuovo art. 140 bis del Codice del Consumo e il codice civile, con almeno tre settori di intervento: conseguenze sulla salute dei cittadini (in particolare dell’area industriale di Viggiano dove c’è il Centro Oli Agip) con incremento dei casi di tumore denunciati in più occasioni da oncologi; danni ad attività agricole e produttive in genere; danni a tutti i fattori ambientali (acqua, aria, terreno).
Il nostro obiettivo, inoltre, è quello di raccogliere con la documentazione medico-sanitaria il mandato di cittadini e familiari che hanno avuto congiunti morti a seguito di malattie tumorali per avviare un giusto procedimento di “class action” contro l’Eni. E’ anche questa la dimostrazione che non ci fidiamo del progetto di sorveglianza sanitaria, affidato da un paio di anni alla federazione dei medici di base e ai pediatri, che riteniamo tardivo e poco efficace. Forse potrà servire ad accertare nuovi casi di patologie tumorali connesse in particolare all’anidride solforosa agente principale dei fenomeni che portano a varie forme di malattie. Ma per chi già ha contratto le malattie non sarà di alcun giovamento.
Inoltre, nell’area industriale di Viggiano c’è una contrada che si chiama Contrada Vigne. Da anni i vigneti sono abbandonati e ci sono prove di fuoriuscite dal Centro Olii che hanno distrutto le piante (anche frutteti) oltre ad annerirle. Alcune piccole attività industriali ed artigiane hanno dovuto trasferirsi per l’impossibilità dei dipendenti di lavorare con aria irrespirabile. Per aziende alimentari il danno è maggiore con l’impossibilità di trasformare i prodotti e di rinunciare al biologico. Ci sono in proposito cause collettive ed individuali presentate da anni al Giudice di Pace di Viggiano e al Tribunale di Potenza.
Si tratta di una straordinaria occasione per rendere effettiva la tutela dei consumatori in tutte quelle situazioni nelle quali si controverte per importi di valore contenuto e per questo generalmente si preferisce rinunciare alla difesa dei propri diritti.
E noi rinunciamo infine al progetto di Zona Franca Val d’Agri.