Nelle ultime settimane Pisticci, il suo territorio, i suoi alimenti e la sua spiaggia sono state al centro delle attenzioni dell’associazione Cova Contro che, attraverso analisi autonome, ha rilevato alcune anomalie sullo stato ambientale: “Preoccupati per alcuni riscontri effettuati dall’Associazione di Policoro e dubbiosi circa le modalità scientifiche con cui sono stati effettuati i campionamenti, ho immediatamente interpellato l’Ordine dei Chimici di Matera, inviando tutte le analisi effettuate dall’associazione per capirne l’attendibilità scientifica – spiega il Sindaco Viviana Verri – La risposta dell’Ordine non si è fatta attendere ed è stata redatta in condivisione con l’Ordine di Potenza: i chimici lucani hanno verificato da un punto di vista procedurale e del metodo le analisi commissionate dall’associazione Cova Contro, riscontrando una generalizzata carenza di informazioni circa le procedure di campionamento adottate per la formazione e conservazione del campione, una scarsa o assente tracciabilità dei campioni analizzati (provenienza, dieta alimentare, specie e vita media dell’animale), l’applicazione su matrici animali di metodi di analisi non adatti, in quanto non è possibile applicare metodi impiegabili per l’analisi dei rifiuti ad un alimento che, invece, andrebbe trattato diversamente. Tra gli altri aspetti poco convincenti, l’Ordine ha rilevato che il laboratorio che ha effettuato le analisi degli idrocarburi su formaggio e nel fegato animale non risulta accreditato, contrariamente a quanto dichiarato, e, inoltre, nel caso delle matrici animali, non sono dichiarati se e quali standard sono stati utilizzati dal laboratorio che ha effettuato l’analisi per ottenere dati, in concertazione, che possano ritenersi affidabili. In sintesi, citando la nota dei chimici lucani ‘i risultati delle analisi condotte possono essere considerate non attendibili’. Pertanto, non è possibile dedurre valutazioni che abbiano una valenza di tipo ambientale o ecotossicologica”. Il Sindaco continua a spiegare i punti focali della relazione dell’Ordine dei Chimici: “Sulle analisi condotte sulla sabbia di Marina di Pisticci, la descrizione del campione risulta carente in quanto non è riportato il luogo del campionamento, né la procedura utilizzata; il contenitore usato, una busta di plastica, è fortemente sconsigliato da tutti i metodi di campionamento per effetto del rilascio di molecole organiche che possono inficiare il dato quantitativo. Il metodo utilizzato (EPA 8270D 2014) per l’analisi idrocarburi pesanti C>12 non è quello previsto da EPA e ciò è sufficiente a rendere invalido il risultato ottenuto. Per quanto riguarda l’analisi del fegato, invece, risulta carente la descrizione del campione, non è riportata la specie animale di provenienza e il luogo di campionamento, né la procedura; inoltre la determinazione del parametro Idrocarburi pesanti riporta il metodo di prova UNI EN 14039:2005, utilizzato dai laboratori per l’analisi dei rifiuti e non certo per un alimento. Il laboratorio ha dichiarato tale prova come accreditata, ma, in base a quanto riportato sul sito di ACCREDIA, nella sezione specifica del laboratorio SCA, alla data del 07/07/2017, la matrice Fegato non risulta tra quelle accreditate. Lo stesso discorso vale anche per la rilevazione dei metalli, visto che, anche qui, si è utilizzato un metodo di prova per rifiuti e non per matrici animali e lo stesso errore è stato effettuato relativamente alle analisi sui formaggi. Anche il campionamento e le analisi effettuate su acqua a Pisticci risultano prive di fondamento, in quanto è carente la descrizione dell’acqua (es. ad uso umano, superficiale, sotterranea, ecc), né sono riportate le indicazioni sulla provenienza della stessa, sul luogo e sulla procedura di campionamento”. Il Sindaco commenta così il parere tecnico dell’Ordine dei Chimici: “Come si evince dal rapporto dei chimici, numerose sono le incongruenze rispetto a quanto stabilisce la legge e le analisi dell’associazione policorese Cova Contro risultano, pertanto, prive di attendibilità scientifica, a scapito delle donazioni che i cittadini hanno fatto all’associazione in questione. Per quanto riguarda l’acqua potabile, invece, c’è l’attenzione anche della Procura e di ASM, ma, a livello informale, pare che non siano state riscontrate criticità. Conosciamo bene le problematiche ambientali del nostro territorio e siamo al lavoro per affrontarle senza sensazionalismi, senza strumentalizzazioni o spettacolarizzazioni: affermare che a Pisticci, praticamente ovunque, vi siano idrocarburi pesanti, basando tale affermazioni su analisi realizzate senza alcun criterio scientifico e tecnico è cosa gravissima e l’Amministrazione Comunale si riserva la strada della denuncia penale per procurato allarme alla cittadinanza. Ci tengo a tranquillizzare la comunità, ricordando che siamo al lavoro ormai da mesi per un monitoraggio costante e attendibile del nostro territorio, avendo previsto in bilancio dei fondi per effettuare analisi autonome. Inoltre, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una delibera che sancisce il parere negativo al rinnovo AIA alla società Tecnoparco Valbasento; si è posta l’attenzione sul bacino del Cavone, con la convocazione di un tavolo dei Sindaci per il monitoraggio del fiume; è stato rilasciato parere non favorevole nel procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale riguardo la proposta di un progetto di costruzione di un impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali da realizzare a Pisticci Scalo. L’Amministrazione Comunale, inoltre, ha richiesto di riperimetrare la zona SIN della Valbasento e sta lavorando per inserire anche i residenti di Pisticci Scalo nel progetto di controllo sanitario regionale denominato EPIBAS. Sulla questione Sogemont, siamo riusciti ad ottenere un serio Piano di Risanamento Acustico che risolverà il problema dei rumori ai cittadini di Pisticci Scalo, mentre, sulla questione pozzi ed estrazioni, l’Amministrazione Comunale ha espresso il suo parere negativo riguardo alla proroga dei pozzi di Serra Pizzuta. Tra le altre cose, il Comune di Pisticci si è costituito parte civile nel processo contro ENI e Tecnoparco, noto come Trivellopoli. Come già affermato in precedenti circostanze, la materia ambientale deve unire e non creare conflitti: per questo procediamo sulla strada tracciata in questi primi mesi per assicurare massima tutela al nostro territorio e alla salute dei cittadini”.
Lug 21