Giovedì 4 luglio 2019 a Potenza si conclude il primo corso di formazione ed aggiornamento “Tecnico Ambientale dei Comuni” organizzato dalla Camera Forense Ambientale e dalla FARBAS.
Alle ore 16 nella Sala del Cortile del Museo Archeologico “Dinu Adamesteanu” di Potenza, verranno consegnati gli attestati di partecipazione ai 25 corsisti, responsabili dell’Area Tecnica di diversi comuni lucani, che hanno frequentato con profitto il percorso di alta formazione per Tecnici Ambientali nei Comuni, i primi sull’intero territorio nazionale.
Nell’occasione, dopo un saluto del Prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, e del Sindaco di Potenza, Mario Guarente, si confronteranno in una tavola rotonda dedicata alle politiche attive per la sostenibilità con un focus particolare alla formazione giuridica in materia ambientale, Cinzia Pasquale, presidente CFA e coordinatrice del tavolo, Francesco Canestrini, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Basilicata, Aurelia Sole, rettrice Unibas, Maurizio Tira, rettore Università di Brescia e già presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici, Benedetto Nappi, I Referendario del Tar di Basilicata, Gennaro Curcio, segretario dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain, Giuseppe D’Onofrio, presidente Ordine Ingegneri di Potenza, e Michele Greco, presidente Comitato Scientifico Farbas.
La componente giuridica nella trattazione delle tematiche ambientali, unita ad una adeguata conoscenza tecnica, riveste oggi una grande importanza ed appare necessario, quindi, formare professionalità in grado di orientarsi agevolmente in una disciplina in continua evoluzione, così da elevare la qualità dell’azione svolta sia nel settore pubblico che privato.
Durante il dibattito, aperto a tutti quanti vogliano partecipare, saranno, inoltre, illustrate le future iniziative che in merito si intendono proporre e sulle quali si sta lavorando.
Apprendere per il cambiamento, intervista a Cinzia Pasquale, Presidente Camera Forense Ambientale
CFA, nata nel 2015, è il primo organismo forense nazionale dedicato alle tematiche ambientali. Sua caratteristica costante è la multidisciplinarità: del suo team, composto da massimi esperti nazionalii, fanno parte, infatti, non solo giuristi, ma anche ingegneri, geologi e, in genere, appartenenti alle reti delle professioni tecniche. Ad essa aderisce pure la Fondazione dei Giudici Europei per l’Ambiente. Concentrandosi su molti temi innovativi, la Camera Forense Ambientale ha una squadra di lavoro giovane ed inclusiva.
QUALI SONO LE PRINCIPALI LINEE DI AZIONE DELLA CFA?
La CFA si occupa di diversi temi.
Centrale nella sua attività è la formazione poichè in questo ambito più che in altri si presenta la necessità di operare un profondo ripensamento del vecchio modo di lavorare. Vi è l’esigenza di professionalità specifiche, altamente competenti e qualificate e, nel contempo, dotate di conoscenze trasversali tali da consentire di gestire nuovi rischi e cogliere nuove opportunità competitive in un mondo sempre più aperto, complesso e fragile. La componente giuridica nella trattazione delle tematiche ambientali riveste, poi, una grande importanza poiché appare indispensabile orientarsi agevolmente in una disciplina legislativa e nella produzione giurisprudenziale di settore in continua evoluzione. Il diritto costituisce lo strumento operativo cui tutti devono fare riferimento.
Di particolare rilievo per la CFA è, inoltre, il supporto, tecnico e terzo, alla costruzione di politiche per la sostenibilità, sia nel pubblico che nel privato. Servono interventi ed incentivi seri e concreti, no al green washing (lo spacciarsi per ecosostenibile), a favore di una riconversione ecologica dell’economia che, come ha detto Lester Brown, autorità mondiale in materia, è “la più grande occasione di investimenti nella storia dell’umanità”.
IN QUALI AMBITI DEL SETTORE AMBIENTE, SECONDO LEI, C’E’ BISOGNO DI MAGGIORE FORMAZIONE ED INNOVAZIONE?
Credo che il motore del cambiamento passi necessariamente da politiche delle amministrazioni pubbliche qualificate, colte ed eque. La qualità dell’azione amministrativa deve essere elevata poiché postula capacità di giudizio: la pubblica amministrazione, infatti, è chiamata a compiere delle scelte, a valutare gli interessi coinvolti, in vista sì di obiettivi fissati dalla legge ma con ampia discrezionalità.
LA GREEN ECONOMY POTRÀ OFFRIRE UNA SOLUZIONE ALLA CRISI OCCUPAZIONALE DEGLI ULTIMI ANNI?
Non c’è dubbio. Fonti nazionali ed europee offrono dati che dimostrano il continuo e costante aumento dell’occupazione nel settore ambientale: nel solo 2016 il 44,6% dei nuovi posti di lavoro prodotti nel nostro Paese sono legati a tale area e nel 2019, rispetto a questo dato, si è stimato un ulteriore aumento dello 0,5% delle professionalità che vi operano, pari a 386 mila addetti. Pensi che persino l’intero settore dell’edilizia sta diventando verde, così come quelli degli elettrodomestici e della mobilità. Le aziende che seguono un orientamento green oggi crescono, quelle che non lo seguono rimangono indietro. Si tratta quindi di un fenomeno ormai diffuso che, indubbiamente, crea posti di lavoro. La grande opportunità è appunto quella di mettere insieme innovazione e qualità della vita.
In Basilicata, territorio a complessità ambientale multipla, questa sfida occupazionale è ancor più interessante ed appartenente ad un prossimo futuro qualora si riuscissero ad architettare politiche attive di occupabilità e sviluppo con una impalcatura sinergica tra istituzioni, imprese ed università.
QUALI COMPETENZE DEVONO SVILUPPARE I GIOVANI ITALIANI PER REGGERE LA CONCORRENZA DEI LORO COETANEI EUROPEI IN QUESTO SETTORE?
Innanzi tutto, vorrei sottolineare che, proprio per la pervasività del fenomeno green economy in tutti i settori, è necessario che il sistema educativo si adegui a questa grande evoluzione. È vero, le imprese possono formare i lavoratori, ma è necessario che escano dalla scuola persone che abbiano già una visione di questo tipo. Ben venga dunque una sinergia tra mondo della scuola, dell’università ed il mondo delle imprese.
La CFA, a tal proposito, tiene molto alla realizzazione di due importanti progetti: il Campus della sostenibilità destinato a studenti delle scuole medie superiori di tutta Europa e la CFA Summer-School destinata a studenti universitari, provenienti anch’essi dall’Europa intera. L’obiettivo è quello di offrire l’opportunità di un approfondimento culturale, in una prospettiva interdisciplinare, delle variegate questioni ambientali attraverso il confronto, anche esperenziale, tra realtà diverse.
Ci auguriamo che queste iniziative, proposte anche in Basilicata, regione che dichiara la propria sensibilità sul tema, possano trovare adeguato sostegno istituzionale.
QUALE E’ IL SUO BILANCIO CIRCA IL I CORSO DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO “TECNICO AMBIENTALE NEI COMUNI”?
Il bilancio è estremamente positivo. La CFA ha ideato e progettato questo corso, con il sostegno economico di Farbas, cogliendo un’esigenza reale dei responsabili dell’area tecnica degli enti locali: fortificare ed acquisire competenze nel settore giuridico-ambientale.
L’avviso di partecipazione al corso in questione è stato inviato a tutti i 131 comuni della Basilicata, 71 sono state le domande proposte e 25 quelle selezionate sulla base di criteri oggettivi predeterminati. Inoltre, sono pervenute ben 36 domande da parte dei comandanti della Polizia Municipale i quali chiedevano di poter partecipare al percorso formativo. Numerose, poi, nell’occasione, sono state le richieste giunte dalla Provincia di Potenza e dalla Regione Basilicata. Questo a dimostrazione della necessità da parte della PA di accrescere le proprie conoscenze per una più accorta e responsabile gestione dell’ambiente.
Il questionario di gradimento intermedio, poi, somministrato ai corsisti, ha dato risultati lodevoli e lusinghieri. Tutti ritengono, infatti, di aver accresciuto in maniera qualificata i propri saperi e di poterli spendere adeguatamente nella funzione svolta. E’ utile sottolineare che i 25 neo “Tecnici dell’ambiente nei comuni” saranno inseriti in un apposito elenco nazionale consultabile tanto sul sito web di CFA che di FARBAS.
Grande è stata, poi, anche la soddisfazione espressa dal team di docenti, provenienti da tutta Italia.
L’auspicio, dunque, è che questo intervento positivo, concreto ed efficace possa essere esteso a tutti i comuni lucani.
*Presidente Camera Forense Ambientale