Davanti ai cancelli di Temparossa i Sindaci della Concessione Gorgoglione hanno promosso una manifestazione per la trasparenza disattesa su ciò che riguarda la tutela dei territori interessati, dell’ambiente, della salute e dei cittadini e per cambiare il sistema dei controlli nell’attività estrattiva. “I sindaci – si legge in una nota – esigono trasparenza perché hanno il dovere di poterla garantire e offrire ai cittadini che a loro volta, giustamente, hanno il diritto di riceverla”.
“Io sto con i sindaci e rimango coerente, partecipando con 12 dei 13 sindaci dell’Area Tempa Rossa alla manifestazione in cui si è provato a discutere di cosa dovrebbe fare oggi la Regione per meglio tutelare gli interessi del territorio. Sono e sarò al loro fianco mentre, leggo a stampa, altri amministratori che evidentemente vivono altrove, a leggere le loro dichiarazioni, dicono di dialogare e condividere tutto con tutti. La manifestazione, infatti, ha visto i sindaci chiedere conto proprio di quanto si racconta di aver “fatto e detto” in maniera condivisa, in un comunicato stampa, su ambiente, lavoro, sicurezza, investimenti e rispetto degli accordi Regione/Total.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva.
“La mia presenza a Corleto – prosegue il consigliere Braia – si spiega semplicemente: perché condivido e sostengo la loro battaglia sin dal principio. Tempa Rossa deve seguire una direzione diversa rispetto al passato e oggi incrocia il silenzio e anche l’inadeguatezza del governo regionale su tutta una serie di aspetti che fanno aumentare solo le perplessità della comunità tutta, a causa della cattiva conduzione della vicenda delle estrazioni Total, così come quella Eni.
Porterò il tema in Consiglio Regionale e proporrò un’audizione congiunta di seconda e terza commissione dei sindaci che l’hanno rivendicata ufficialmente. Non è possibile assistere in silenzio, serve un ripensamento delle vicende che non vedono una concreta posizione da parte della Giunta regionale. Per 12 sindaci su 13, infatti, appare essere insufficiente a partire dalle questioni ambientali.
Chiedo che vi sia un presidio continuo di Arpab e un protagonismo assoluto dei territori. Che vi siano controlli puntuali da parte della regione senza interrompere le verifiche e i monitoraggi.
Infine l’occupazione, i giovani e le imprese che sono un pezzo non indifferente del ragionamento e dei temi rappresentati dai sindaci e che, unitamente all’ambiente, devono essere al centro dello sviluppo per incidere sulle decisioni dei territori stessi rispetto a quali risorse investire. In relazione a quali investimenti effettuare per compiere quella transizione green che coinvolga agroalimentare e turismo che tutti auspichiamo per la Basilicata tutta e che, in questa particolare area che tanto dona fuori regione, merita rispetto e attenzione completa da parte di chi governa, soprattutto verso i sindaci rappresentanti delle comunità.”