Consigliere regionale Perrino (M5s): “L’acqua, la siccità e le difficoltà di residenti e aziende di Contrada Murge a Montescaglioso”. Di seguito la nota integrale.
Le regioni del sud, Basilicata in primis, attendono con trepidazione le misure previste dal PNRR. Sono ancora tantissimi i problemi da risolvere per superare un gap decennale e sperare in uno slancio per l’intero territorio regionale.
Uno degli aspetti su cui ci si attende un salto decisivo è quello che interessa la risorsa acqua di cui la nostra regione dispone in grandi quantità, ma che mostra numerose lacune nella gestione.
Nonostante questa ricchezza, ci sono zone della nostra regione che non sono raggiunte da alcun tipo di rete idrica: nessun allaccio all’acquedotto e nessun allaccio alle condotte del consorzio di bonifica per l’irrigazione dei campi.
Prendiamo il caso di una porzione di territorio ricadente in agro di Montescaglioso, più precisamente in Contrada Murge, da dove ci sono giunte le segnalazioni di aziende e cittadini residenti nell’area.
Questa zona non è servita né dalla rete di Acquedotto Lucano né da quella del Consorzio di Bonifica. Un progetto del 2012 proposto dal Comune di Montescaglioso per la costruzione di un ramo di acquedotto rurale fu bocciato dai tecnici di Acquedotto Lucano senza nessuna alternativa. La zona, poi, è molto vicina ad una condotta del Consorzio di Bonifica collegata alla diga di San Giuliano che tuttavia sembrerebbe essere fuori uso e quindi non in grado di portare acqua alle aziende dell’area.
Il preoccupante protrarsi del periodo di siccità sta mettendo a dura prova residenti e aziende che, al momento, riescono ad approvvigionarsi esclusivamente attraverso l’utilizzo di autobotti, dato che i pozzi presenti nell’area risultano essere a secco.
Spesso si fa un gran parlare di “resilienza”: tutti coloro che si danno un tono pronunciando tale parola dovrebbero guardare a situazioni come quelle presenti in Contrada Murge a Montescaglioso. Di fronte all’incessante pressione dei cambiamenti climatici anche i più resilienti rischiano di sgretolarsi.
Abbiamo informato la regione su questa situazione chiedendo di dare un segnale alle realtà presenti in questo lembo di terra. La resilienza decennale di queste persone va premiata garantendo l’accesso agevole ad un bene primario come quello dell’acqua.