Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Matera è stata approvata una mozione che prevede l’istituzione di una commissione aperta sull’incenerimento dei rifiuti. Di seguito la nota integrale.
MOZIONE DI INDIRIZZO
Matera CEC2019 per la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale , storico e turistico , per una strategia rifiuti zero , per il riciclo e riuso dei rifiuti e per un no alla installazione di inceneritori.
PREMESSO CHE
l’articolo 35 della legge 164 del 11.11.2014 (Sblocca Italia), interferisce coi programmi regionali e interviene sull’autonomia della Regione Basilicata e dei Comuni lucani;
CONSIDERATO CHE
con questa legge gli inceneritori sono definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” ; il Consiglio dei Ministri può decidere in merito, anche contro il parere delle Regioni e amministrazioni locali ; gli inceneritori possono innalzare il livello di inquinamento atmosferico ( metalli pesanti, diossine, particolato ultra-fine) e azzerano l’impegno di quei cittadini virtuosi che ritengono indispensabile procedere, con una maggiore consapevolezza verso un consumo critico e sostenibile, a ridurre gli sprechi , a riutilizzare o riciclare i rifiuti prodotti fino ad azzerare i conferimenti in discarica.
Gli inceneritori possono determinare gravi ricadute per la salute oltre ad incidere in maniera negativa sull’economia e sulle cause che determinano le infrazioni delle norme comunitarie.
ESSENDO
gli inceneritori infrastrutture “pesanti”, impianti molto costosi, che richiedono una alimentazione con flussi di rifiuti garantiti per 25 anni, il cui ciclo deprimerebbe un più virtuoso modello di gestione del ciclo dei rifiuti a partire dalla raccolta differenziata e potrebbe indurre a produrre o importare sempre più rifiuti per ammortizzare l’investimento, il tutto a carico degli utenti/cittadini , che vedrebbero elevate le tariffe TARI oltre alle addizionali nelle bollette per elettricità prodotta con gli incentivi statali;
ESISTENDO
scenari operativi alternativi, come ad esempio impianti a freddo con trattamento meccanico e biologico per recupero di materia dall’indifferenziata (TMB), praticabili e praticati, che costano molto meno, si costruiscono più velocemente, comportano più posti di lavoro, non inquinano con danni alla salute e all’ambiente, emettono meno gas serra, permettono di risparmiare energia in quantità tripla;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MATERA
Nel perseguire ed attivare politiche che mirano a valorizzazione il ruolo di CEC2019 e nell’ottica di promuovere politiche di sostegno della produzione culturale, valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale, turistico e civico manifesta pubblicamente il proprio dissenso verso l’art. 35 della legge “Sblocca Italia”;
ESPRIME CONTRARIETA’
all’uso di inceneritori da installare o attivare nel territorio comunale di Matera per la combustione o l’incenerimento di qualunque tipo di combustibile.
APPOGGIA E SOSTIENE
la Legge di Iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO depositata in Parlamento, che prevede:
a) l’avviamento al percorso verso Rifiuti Zero con raccolta porta a porta e tariffa puntuale (si paga in base a rifiuti residui prodotti/conferiti);
b) la realizzazione di impianti di compostaggio della frazione organica e della frazione verde (foglie, sfalci e potature) che costituisce quasi il 40% dei rifiuti prodotti;
c) il riciclo dei rifiuti raccolti in modo differenziato all’interno della regione o di un’area in cui questi vengono prodotti, anche al fine di ridurre l’inquinamento derivante dal loro trasporto fuori regione;
d) la realizzazione di “impianti di trattamento rifiuti a freddo” che permettono di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando ulteriore materia seconda preziosa dall’indifferenziato residuo.
e) La definizione e l’attuazione di un monitoraggio ambientale.
f) La predisposizione e l’attuazione di una V.I.S .
il consiglio comunale di BARILE avrebbe fatto di meglio con il sindaco intendo a pulire il cementificio ed a disinfettare le canne di emissione con la collaborazione di Legambiente che è membro del comitato tecnico-scientifico da quelle parti- traboccano Scienza da tutte le parti.-. Una tiritera sugli inceneritori, già la Regione li ha esclusi ed anche nel vecchio piano prov.le non c’erano. La Regione ha detto basta anche con le discariche e qui finalmente si è capito, D’amelio non l’ha capito. Largo agli impianti per la valorizzazione del rifiuto e si alla raccolta differenziata e che sia Spinta come si usa dire: nella Gravina.
Le premesse, tutte basate sull’art. 35 dello Sblocca Italia (che riguarda gli inceneritori classici e non le cementerie “mascherate” da inceneritori come Italcementi), tendeono a indebolire molto la reale portata e la valenza, di per sè già limitata, della mozione.
Altre “anomalie” della mozione: 1) non contiene, diversamente da quanto si desume nella seduta consiliare, il tavolo di commissione di lavoro aperta alla partecipazione di Italcementi e delle associazioni ambientaliste; 2) non impegna il Sindaco e la Giunta a rivedere il SI espresso dall’assessore all’ambiente Zoccali due giorni prima della seduta di Consiglio (il 2 febbraio) in seconda convocazione della conferenza servizi regionale, al progetto di Italcementi (60 mila tonnellate all’anno di rifiuti da incenerire a Trasanello, 3 chilometri da Matera. Rivediamo la tempistica:
2 febbraio 2016: il Sindaco e la Giunta del Comune di Matera dice SI al Italcementi, con prescrizioni copiate da un comunucato stampa di Italcementi (vedi foto)
4 febbraio 2016: in IV Commissione consiliare regionale Sanita’ il dirigente del Dip. Ambiente della Regione conferma SI della Regione a Italcementi.
4 febbraio 2016: il Consiglio Comunale di Matera approva unanimemente una mozione contro l’incenerimento dei rifiuti.
Risultato finale: la procedura amministrativa AIA Italcementi va avanti anche grazie al SI del Comune di Matera e probabilmente si concluderà con la malaugurata concessione della stessa AIA a Italcementi.