Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri in una nota sottolinea l’importanza della discussione all’ordine del giorno prevista nel consiglio regionale di martedì 28 luglio relativa alle tematiche che riguardano l’estrazione di petrolio in Basilicata. Di seguito la nota integrale
Leggieri (M5s): Referendum e commissione d’inchiesta, come voterà la maggioranza?
Si prepara una settimana importante e per molti aspetti decisiva in consiglio regionale. Una settimana che servirà a testare le reali intenzioni della maggioranza e di tutti i consiglieri regionali rispetto al problema petrolio.
Nel corso del consiglio regionale convocato per martedì 28 infatti saranno discusse due proposte presentate dal Movimento 5 Stelle di Basilicata, la prima avente ad oggetto la richiesta ex art. 98 del Regolamento del consiglio regionale di abrogazione degli articoli 35, 37 e 38 dello Sblocca Italia; la seconda avente ad oggetto la istituzione di una commissione speciale di inchiesta ai sensi dell’art. 44 del regolamento del consiglio regionale per verificare eventuali violazioni di legge da parte delle compagnie petrolifere nelle attività estrattive condotte in Val d’Agri.
Si tratta di due richieste molto importanti che serviranno a testare la reale volontà del Governatore Pittella e della sua maggioranza di impedire nuove trivellazioni in mare ed in terra, ma anche di dire basta alle estrazioni petrolifere che già hanno devastato il territorio lucano.
Il referendum per chiedere l’abolizione della Legge Sblocca Italia sarebbe un modo per rimediare agli errori commessi dalla maggioranza nel dicembre del 2014, quando imprudentemente si decise di non impugnare lo Sblocca Italia.
La commissione d’inchiesta potrebbe accertare quello che da più parti viene sostenuto, ovvero il mancato rispetto da parte delle compagnie petrolifere che hanno operato ed operano nella Val d’Agri della normativa nazionale in materia di estrazioni petrolifere ed in modo particolare, l’utilizzo di tecniche di ricerca e di estrazione di idrocarburi assolutamente vietate in quanto fortemente impattanti e inquinanti.
La denuncia riguarda in particolare l’utilizzo della c.d. tecnica del fracking (o di tecniche similari), nonché dell’uranio impoverito per migliorare le prestazioni delle trivelle. Denuncia che si basa su una serie di elementi molto concreti ricavati da fonti diverse e anche molto autorevoli. Si tratterebbe di violazioni gravissime che, ove accertate, potrebbero portare anche alla richiesta di revoca della concessione e, quindi, di fatto alla cessazione di ogni attività estrattiva in Val d’Agri.
Naturalmente l’auspicio è che ai proclami dei giorni scorsi facciano seguito fatti concreti. Per questo speriamo nell’accoglimento delle nostre richieste e saremo in ogni caso pronti a vigilare poi sulla concreta attuazione degli impegni assunti con i cittadini lucani. D’altra parte, maggioranza non può continuare a restare sorda ed ignorare le proteste dei cittadini. Come non si può continuare a far finta di niente rispetto alle crescenti preoccupazioni e alle richieste che provengono dagli amministratori locali.
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri