Il materano Francesco Paolo Francione in una nota sottolinea la necessità di garantire il decoro di una città turistica come Matera migliorando il servizio della raccolta differenziata dei rifiuti attualmente in vigore nella città dei Sassi. Di seguito la nota integrale.
La bellezza della città.
Il Sindaco Domenico Bennardi, accogliendo per il Forum Internazionale G 20 autorità importanti per il benessere delle nazioni, ha pensato di modificare, per qualche giorno, la modalità e i tempi di raccolta dei rifiuti. Alla base di tale decisione potrebbero esserci non solo motivi atti a garantire la sicurezza dell’evento, ma anche l’intenzione di salvaguardare la bellezza della città agli occhi di ospiti eccezionali.
A colui che governa, già il Constituto senese del 1309, raccomandava di “ avere a cuore massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”.
E’ indubbio che mastelli e bidoni per la raccolta dei rifiuti, disseminati per le strade, sui marciapiedi, nelle piazze, sui balconi e all’ingresso delle abitazioni, creano disarmonia e sconcerto, guastano la bellezza della città e non riescono a salvaguardarne l’igiene e la pulizia nelle forme ottimali che ci si aspettava.
E’ probabile che la modalità di raccolta lasciata in eredità dalla precedente Amministrazione e imposta alla cittadinanza da alcuni mesi, vada bene in alcune zone della città e molto meno in altre; è anche fuori discussione il lavoro enorme e scrupoloso che viene svolto dagli operatori della ditta appaltatrice del servizio, i cui risultati, però, non sembrano corrispondere all’impegno profuso.
Sembrerebbe necessario, pertanto, attivare un tavolo permanente di lavoro dal quale persone e amministratori competenti potessero monitorare la nuova modalità di raccolta-rifiuti, ascoltare le esigenze dei cittadini, adeguareil nuovo metodo alla varietà dei quartieri o alle specificità dei complessi residenziali: è una questione che preoccupa gli Amministratori di molte città e sarà centrale negli anni a venire, essendo il consumismo uno dei caratteri salienti delle società occidentali che sono in ritardo per prendere coscienza dell’urgenza di diminuire la quantità dei rifiuti prodotti.
E’, perciò, indispensabile una martellante campagna di educazione dei cittadini perché abbiano comportamenti più attenti alla cura della città, ma l’Amministrazione dovrebbe organizzare il servizio nella maniera più ragionevole possibile, sanzionando, se il caso, gli ostinati irresponsabili. Qui come altrove, infatti, a Matera come a Firenze, non mancano individui che non vogliono capire che <la città è un bene da rispettare > e, d’altra parte, <la Repubblica ( e l’Amministrazione Comunale) non può e non deve arrendersi a chi vuol farla da padrone negli spazi pubblici, non importa se sono imprenditori o popolani>, come ha scritto Maurizio Viroli alcuni giorni fa su il Fatto quotidiano, commentando spiacevoli episodi verificatisi a Firenze.
Lasciando la soluzione dei problemi di fondo a persone competenti, il cittadino che vive e osserva la quotidianità, potrebbe forse suggerire una più severa regolamentazione della diffusione della pubblicità commerciale cartacea che, spesso, riempie le cassette postali e gli androni delle palazzine, finendo poi per svolazzare per le strade di tutti i quartieri. Andrebbero gestiti meglio, anche , i cassonetti per raccogliere” indumenti usati ma in buono stato” , poiché alcune postazioni, di fatto, vengono assediati da cumuli di rifiuti di ogni genere.
Alcuni luoghi della città richiedono attenzioni più articolate e specifiche; così, per esempio, un altissimo grado di complessità presenta, a mio parere, Piazza degli Olmi che qui intendo considerare come un tutt’uno con un tratto di via Maiorana, da una parte, e con via Olivetti, dall’altra, nell’ incrocio con via Dante.
Progettata e realizzata tra il 1981 e il 1987, ( ing. Piergiorgio Corazza, archit. Mauro Saito, geom. Giuseppe Favoino), è un complesso residenziale popolato da qualche centinaio di famiglie distribuite in una ventina di palazzine, pochissime delle quali hanno un numero di condomini inferiore a 10 nuclei familiari. Una fittissima serie di esercizi commerciali arricchisce la piazza, soprattutto nella parte di via Olivetti, ma ci sono anche laboratori tecnici e artigianali, studi professionali e medici, bar-tabacchi, luoghi di ritrovo. Alcuni esercizi sono nati con la piazza, diventando punto di riferimentoper ampie zone della città, come La Marcianese; altri sono frutto più recente di una brillante intuizione imprenditoriale, come il Forno De Palo. Gli ingressi delle abitazioni sono quasi tutti dalla parte interna della piazza, mentre esercizi commerciali, studi professionali e laboratori artigianali, sono comunicanti con la parte interna ed esterna della piazza.
La scuola primaria e quella secondaria di 1° grado, sezioni dell’ Istituto Comprensivo” Bramante”, vengono ospitate in un edificio pubblico comunale che si incastrafra le palazzine residenziali e attraversala piazza su un porticato da via Olivetti a Via Maiorana; e gli studenti usufruiscono come di una palestra all’aperto, per le lezioni di educazione fisica, del campetto di pallacanestro adiacente via Maiorana, che è stato sin dalla progettazione del quartiere e continua ad essere ancora e sempre più oggi, meta per il gioco e il divertimento di parecchie generazioni di ragazzi, anche non residenti nel quartiere.
Recentemente, con l’alleggerimento del rigido lockdown imposto dalla pandemia del Coronavirus, quel campetto è ravvivato dalla esplosione di gioia di bambini e ragazzi che imparano a pattinare; e ciò, anche grazie alla presenza dell’ UISP ( Unione Italiana Sport per Tutti) che ha aperto un suo ufficio nei locali della piazza, attivando meccanismi lodevoli di socializzazione anche per adulti desiderosi di svolgere attività fisiche adeguate al loro benessere. Tanto più che gli spazi della piazza, arredati con alberi e sedili, in dolce declivio si prolungano fino ad una scalinata – anfiteatro che si collega a Corso Italia e che ha potenzialità culturali notevoli ove venisse adeguatamente considerato.
Piazza degli Olmi è tra le poche progettazioni post- anni ’50 che per le sue caratteristiche architettoniche e urbanistiche evoca il senso della comunità e può riproporre, quindi, quei valori che danno sostanza alla struttura identitaria della città di Matera. E’ luogo significativo da cui potrebbe venire un grande impulso per migliorarela qualità della vita di tutta la città e l’ospitalità offerta alla scuola è la più alta espressione della cura che una Amministrazione potrebbe riservare alla formazione dei cittadini.
La piazza ha subito notevoli cambiamenti rispetto alla progettazione originaria, poiché quella prevista espansione urbana è stata tutta realizzata, anche in sovrabbondanza ! Tanto che, negli ultimi anni,sono stati fatti interventi in via Maiorana per restringere il marciapiede per fare posto a parcheggi , aprendo al traffico una via parallela, anch’essa indicata come via Maiorana, che collega via dei Normanni con corso Italia. Anche per questo, Piazza degli Olmi, dal punto di vista dell’integrazione sociale, ha vissuto negli anni passati momenti critici per la tenuta del tessuto sociale, salvaguardato dal senso civico di un gruppo di residenti che, unendosi in associazione di quartiere, ha impedito che forme gravi di degrado potessero mettere radici nella piazza e nel quartiere.
L’Amministrazione Comunale non ha risparmiato le sue risorse, curando il rifacimento della pavimentazione e recentemente, la pitturazione dei sedili e la creazione di murales appropriati nel porticato della scuola, messa oltretutto in sicurezza con qualche intervento migliorativo. Ha fatto tanto ma è troppo poco, poiché sarebbe opportuno un monitoraggio del volume di movimento pedonale e motorizzato che si sviluppa nelle ore d’ingresso e di uscita dalle scuole, quando si è costretti a parcheggiare in seconda e terza fila. Sarebbe beneaccetta, in breve, una forte limitazione del traffico automobilistico che crea anche un serio pericolo per i ragazzi che spesso corrono a recuperare il pallone sfuggito sulla strada mentre sopraggiungono macchine veloci.
Si aggiunga, poi, che alcuni angoli della piazza esigono interventi assidui per impedire forme di degrado sociale nel quartiere in continua evoluzione, ove spazi progettati, forse, per rimanere prevalentemente pedonali , hanno subito il carico eccessivo di movimento, perdendo l’ originaria caratterizzazione.
In questo quadro sociale, urbanistico e architettonico tanto complesso e variegato, la soluzione adottata per la raccolta dei rifiuti appare contraddittoria, inadeguata e discriminatoria, poco rispondente alle aspettative dei residenti e all’investimento affettivo che ne fanno i cittadini che frequentano la piazza per le più svariate motivazioni.
In particolare, pur essendo la situazione in continua evoluzione e scusandomi, perciò, per eventuali inesattezze, il quadro che si presenta potrebbe essere descritto come segue.
Su via Maiorana:
• su qualche marciapiede ( alla rotonda che discende verso Corso Italia) nulla è cambiato rispetto alla vecchia modalità di raccolta, se non il formato e il numero dei bidoni: quello che si può osservare, talvolta, non è accettabile;
• Una aiuola appare ben curata, ma a pochi metri di distanza ci sono erbacce secche e marciapiedi sconnessi dinanzi all’ingresso degli studi professionali edei laboratori artigianali;
• sul marciapiede adiacente il campetto di pallacanestro, si ritrovano, in qualche giorno della settimana, n. 6 ( sex) bidoni di tre unità condominiali e potrebbero essere depositati anche n. 16 ( sedici) mastelli dei residenti di una palazzina cui non viene concesso l’uso di bidoni condominiali,(poiché i residenti sono 8 nuclei famigliari, di cui tre mononucleari, invece di 9); bidoni e mastelli sono collocati in fondo alla carreggiata (e qui dovrebbero essere collocati anche i 40 mastelli dei suddetti condomini): questa diventa ricettacolo di infezione anche perché vi accorrono piccioni e gazze; sullo stesso marciapiedi vengono depositati , inoltre, mastelli di vari studi professionali. A sera,personale incaricato trasferisce i bidoni dalla carreggiata sul marciapiedi e li riporta nel sito prescelto il giorno seguente.
E’, quest’ultima, la situazione più pericolosa e problematica per le dimensioni ristrette del marciapiede, per l’uso inappropriato della carreggiata, trasformata di fatto in isola per raccolta dei rifiuti,per l’accorrere di molti ragazzi al campetto senza che ci sia un numero adeguato di cestini per il volume enorme di rifiuti prodotto. Quale autorità competente è responsabile di tali decisioni?
In piazza Degli Olmi:( parte interna)
• alcuni mastelli sono depositati sul marciapiede dinanzi a studi professionali;
• una serie di bidoni, dopo varie incertezze, è ora collocata in cima ad una carreggiata, (più fortunata rispetto alla carreggiata di via Maiorana!); altri vengono trasferiti in piazza;
• bidoni più capienti son collocati nella piazza, per qualche esercizio commerciale;
• sul marciapiede parallelo a via Olivetti la situazione è oltremodo problematica poichè vi sono le palazzine con un maggior numero di condomini e il retro di esercizi commerciali che producono maggior volume di rifiuti;
Le palazzine situate verso l’estremo della piazza, ( sul versante di Corso Italia) :
dopo varie incertezze, varie unità condominiali depongono i bidoni nello slargo sulla via di collegamento tra via Maiorana e via Olivetti, ma i risultati per la pulizia e l’igiene di questo parte della piazza non sembrano soddisfacenti;
Dal lato via Olivetti:
• La situazione è molto complicata poiché ci sono frequentatissimi e numerosi esercizi commerciali che pare abbiano contenitori assolutamente insufficienti ;
• Le macchine parcheggiate nascondono la canaletta che raccoglie rifiuti ogni genere, i marciapiedi sconquassati, l’erbaccia che impedisce di utilizzare i sedili che pure, in alcuni spazi, sono installati;
• I bidoni riservati ad alcune palazzine condominiali sono collocati proprio all’inizio del porticato e appaiono del tutto insufficienti;
• altra serie di bidoni è riservata alla scuola ed è collocata all’ingresso della scuola media.
Per un servizio più efficiente di raccolta dei rifiuti in piazza degli Olmi,è necessario tener presente l’unitarietà del complesso residenziale e commerciale, derogando, se necessario, a regole che non possono essere applicate pedissequamente. L’utilizzo di contenitori più capienti, predisposti, d’altronde, in altre zone residenziali, sembrerebbe più adeguato alla situazione, ed una istanza in tal senso è stata presentata da un gruppo di residenti alle autorità competenti.
La bellezza di Piazza degli Olmi e il benessere dei residenti e dei cittadini che la frequentano potrebbero essere salvaguardati difendendo un accorto equilibrio tra l’interazione sociale dei residenti e dei titolari dei vari esercizi commerciali e professionali, da una parte; e, dall’altra, l’apertura alla città, allo scambio, allo sviluppo delle potenzialità creative, ricreative e culturali che alla piazza vengono riconosciute poichè stimola una vita di relazioni tra generazioni di adulti, di adolescenti e di giovani.La collaborazione tra Amministrazione e cittadinanza può impedire che la piazza diventi una caotica semiperiferia , soggetta a movimenti repentini che provocano frenesia e comportamenti nevrotici che non giovano ai cittadini.
Tornando, in conclusione, al tema del decoro e della bellezza della città, sarebbe auspicabile che tornino i fiori sui balconi delle nostre abitazioni, invece dei mastelli per i rifiuti; riprendano i marciapiedi il ruolo naturale assegnato dal nome stesso, liberati dai bidoni –spazzatura che sono barriere- non architettoniche – per ipovedenti, per disabili in carrozzella e per tutti i cittadini; le carreggiate non diventino isole di immondizia e ricettacoli di infezioni;la persona “ single”, o il titolare di uno studio professionale, possano stare al lavoro tranquilli, senza l’ansia che il mastello lasciato a sera e che riprenderanno nel tardo pomeriggio del giorno seguente, non sia stato ventilato o spinto sulla strada da animali sfaccendati, causando incidenti o diatribe interminabili; nei luoghi d’incontro si possa sostare con serenità e conversare salvaguardando igiene e sicurezza personale.
Ed, infine, il sindaco pentastellato di Matera non faccia pagare ai suoi cittadini una tassa per i rifiuti molto più alta di quella che fa pagare il sindaco leghista a Potenza.
Matera è una città composita, una serie di quartieri e di borghi ognuno dei quali potrebbe dare un significativo contributo per migliorare la qualità della vita di tutta la città; o, al contrario,per togliere fascino e credibilità alla Capitale Europea della cultura, ove fosse sopraffatto da disordine.
Francione Francesco Paolo.