Con una lettera protocollata il 14 luglio scorso la Regione Basilicata ha comunicato al Comune di Matera, alla Provincia di Matera, all’Arpab, all’Asm e all’ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale della Regione Basilicata che rispetto alla discarica dei rifiuti solidi urbani ubicata presso il borgo La Martella, in deroga al provvedimento di sospensione dell’attività comunicato con provvedimento del 2 marzo 2016 e fermo restando il permanere dello stato di diffida dal perpetrare le irregolarità contestate, ha autorizzato il Comune di Matera all’esercizio straordinario e temporaneo della piattaforma presente nella discarica di Matera a far data dalla notifica del presidente provvedimento.
L’autorizzazione alla gestione straordinaria e temporanea della piattaforma è stata rilasciata per consentire all’Amministrazione Comunale il superamento delle condizioni che hanno comportato la sospensione dell’attività dell’impianto.
Nella lettera si precisa che la piattaforma per il trattamento dei rifiuti in oggetto dovrà essere esercitata nel rispetto delle prescrizioni già imposte con determina di giunta regionale n. 1915 dell’11 dicembre 2006 e delle prescrizioni imposte con le ratifiche di modifica non sostanziale di cui alla nota 205190/19AB del 6 ottobre 2015 e nota protocollo n. 80994/19AB del 18 maggio 2016 e per l’effetto dovrà cessare l’esercizio di trasferenza, attrezzata all’interno del locale numero 10 dell’edificio C dell’installazione per complessivi 500 mq e per quantitativo giornaliero non superiore a 70 tonnellate al giorno.
Il Gestore dovrà trasmettere all Regione Basilicata-Ufficio Compatibilità Ambientale, alla Provincia di Matera – ufficio Ambiente e all’Arpab entro 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento una relazione tecnica inerente la modalità di gestione della piattaforma conformemente ai provvedimenti autorizzati già richiamati, il conferimento all’esterno dei rifiuti prodotti dalla stessa, nella quale siano riportati i quantitativi giornalieri e mensili, distinti per codice C.E.R., dei rifiuti conferiti all’esterno, specificando anche le modalità gestionali e logistiche di conferimento, la ditta trasportatrice e l’impianto di destinazione finale
La cronistoria della vicenda che ha portato al provvedimento emesso il 14 luglio 2017 dall Regione Basilicata per la discarica di Matera.
Era il 2 marzo 2016 quando l’Ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento AQmbiente ed Energia della Regione Basilicata emise la diffida e dispose la sospensione ad operare della Piattaforma per rifiuti non pericolosi ubicata il località “La Martella” di Matera. La discarica era già ferma del 23 Aprile 2015 per esaurimento dei volumi disponibili.
I rifiuti di Matera presero la via del termovalorizzatore di Rendina Ambiente in S. Nicola di Melfi ed in parte quella delle discariche che al momento erano disponibili – La Recisa di Pisticci -. La situazione nel tempo si è diversificata.
La Regione fece una serie di annotazioni di interventi da effettuare per mettere in grado l’impianto di funzionare ed ha concesso al Comune un finanziamento – prestito – a valere sul fondo di rotazione pari ad 1,2 milioni di euro per effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria. Chiese, inoltre, la rimozione del sovrabbanco, rifiuti sistemati provvisoriamente in discarica malgrado i volumi fossero esauriti, e l’eliminazione del percolato visibile, il famoso laghetto che era visibile nelle foto.
Tutta l’operazione ha richiesto oltre 15 mesi di tempo malgrado assicurazioni da parte del Comune di Matera di completare le operazioni in tempi più rapidi. Per agevolare il completamento delle operazioni di ripristino il 24-10-16 l’ufficio regionale che aveva emesso la diffida ad operare autorizzò il comune di Matera all’esercizio straordinario e temporaneo della piattaforma così da lavorare in loco le 9,5 mila tonnellate di sovrabbanco che si erano formate ed avviarle ad altri impianti per la successiva trasformazione. L’esercizio straordinario e temporaneo era per un periodo di n. 157 giorni lavorativi che detto in linguaggio corrente sarebbe scaduto 29 Marzo 2017 ma non sono stati sufficienti e solo il 7 Giugno l’ufficio ambiente del comune di Matera comunicò che entro altri 30 giorni i lavori sarebbero stati ultimati. Il 7 luglio personale della Provincia di Matera e dell’Arpab su disposizione dell’ufficio di compatibilità ambientale della Regione hanno fatto il sopralluogo in sito ed hanno certificato che i lavori erano stati ultimati e che quindi la diffida poteva essere ritirata ed è questo che è accaduto in data 14 luglio 2017 da parte del predetto ufficio regionale.
La piattaforma potrà cominciare ad operare avviando i rifiuti parzialmente lavorati presso altri impianti esterni. Il risparmio stimato dovrebbe essere di circa 5600 euro al giorno.
Ma adesso il laghetto non c’è più. Peccato ci eravamo affezionati!