L’ambientalista materano Pio Abiusi, per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, in una nota denuncia la mancata risposta da parte del Comune di Matera alla richiesta di accesso civico che riguardano gli esiti del monitoraggio delle acque sotterranee della discarica del borgo La Martella. Di seguito la nota integrale.
Abiusi (Ambiente e Legalità): “Comune di Matera ovvero la Casa degli Asini?”
Era già successo altre volte di dover evidenziare un livello di ignoranza tra i dipendenti comunali ma non ancora tra dirigenti e questa volta è successo anche questo, al fondo non c’è mai fine. Il Comune di Matera, esercente la discarica, ancora una volta non ha trasmesso all’Arpab gli esiti dei campioni prelevati in contraddittorio nei piezometri presenti in discarica così come previsto ed è la seconda volta. L’ Arpab ha pubblicato i suoi dati senza contraddittorio. Ai sensi del D.Lg.33/13 abbiamo fatto un accesso civico al quale non è stato dato alcun riscontro. Il decreto legislativo sulla trasparenza è una norma di avanguardia ed è intervenuta anche l’Anac dettando le linee guida. Sul sito del Comune quelle linee guida sono riportate ma i nostri prodi non sanno neppure leggere quello che qualcuno ha correttamente inserito. Con il D.Lg.33/13 i termini di accesso si sono letteralmente capovolti ed oggi l’ accesso è permesso salvo quanto non espressamente interdetto. Permane il Segreto di Stato limitato nel tempo, il segreto militare, il diritto alla riservatezza dei dati personali, il segreto istruttorio e guarda caso proprio in questo ci siamo imbattuti con la Procura della Corte dei Conti che è alle prese con una valutazione di danno erariale che riguarda il Comune di Matera. Il predetto decreto trasparenza “ridefinisce come accessibilità totale dei dati e dei documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni non solo finalizzata a «favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche», ma soprattutto, è con una modifica assai significativa, come strumento di tutela dei diritti dei cittadini e di promozione della partecipazione degli interessati all’attività amministrativa”. Queste sono le testuali parole estratte dalla delibera del 28-12-16 pubblicata dall’ANAC ed è a firma del suo Presidente Cantone, la delibera è presente sul sito del Comune.
Accade invece che all’insegna di una trasparenza “ interpretata” si fa riferimento ad un decreto datato nel tempo e che prevedeva una maggior estensione del diritto di accesso agli atti rispetto a quanto contemplato dalla L.241/90. Quella legislazione si fondava sul principio che tutto era vietato salvo quanto espressamente previsto, esattamente l’opposto di quella attuale. Risultato la richiesta non ha trovato accoglimento ed al momento non è dato conoscere i dati che la ditta autorizzata dal Comune ha rilevato nei piezometri.
Il responsabile per la trasparenza del Comune di Matera, professionista valido ed apprezzato voglia ripristinare la legalità ed eventualmente adottare le misure di tutela legali previste. Adire da parte nostra l’autorità Anticorruzione e la Procura della Repubblica per omissione in atti di ufficio ed abuso di potere per l’accaduto è un fatto spiacevole.
Circa la convocazione della conferenza dei servizi di cui è riportata la notizia in “Amministrazione Trasparente” del sito del Comune appare evidente come essa sia del tutto inutile perchè non è convocabile per commentare la favoletta di Cappuccetto Rosso mentre andrà redatta l’analisi di rischio e dovrà definire il punto di conformità per le acque sotterrane e solo allora l’Ente preposto ai controlli verificherà il rispetto degli obbiettivi di qualità delle acque sotterrane. In concreto i valori di fondo delle acque sotterranee debbono essere determinati ed i parametri di CSC- Coefficienti di Soglia di Contaminazione – debbono essere riportati nei limiti previsti previa bonifica Il tutto è da compiersi con il massimo di rapidità, scarsa, di cui è capace il dirigente perchè la vicenda sta andando avanti da oltre 5 anni in maniera inconcludente.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità
Ma a Matera la magistratura dorme ?