“Che tempi effettivi si possono prevedere per realizzare il progetto di decommisioning del centro lucano di Trisaia a Rotondella rispettando i programmi già varati da anni, se sussistono ancora margini per un trasferimento del combustibile irraggiato a base di uranio-torio presso centri di stoccaggio specializzati presso Stati esteri, quali misure di sicurezza, con particolare riferimento a quelle relative agli assetti antiterrorismo, sono state e saranno predisposte per il deposito lucano e se non sia ormai giunta l’ora di rendere pubblica la carta delle aree dove sarebbe possibile ubicare il sito nazionale unico, per le necessarie operazioni di scelta pubblica e trasparente, previste dall’iter”. Sono gli interrogativi posti dall’on. Cosimo Latronico (DI) al Ministro dello sviluppo economico. “Ad oggi, nell’impianto lucano sono ancora stoccati 64 elementi di combustibile irraggiato del ciclo uranio-torio che non possono seguire la via del riprocessamento – scrive Latronico che sulla vicenda ha presentato una interrogazione – perché non esistono impianti industriali in grado di ritrattare tali quantità di questo tipo di combustibile. Sono in via di realizzazione due cask, in grado di ospitare 32 elementi ciascuno, abilitati allo stoccaggio in sicurezza e al successivo trasporto, in vista del loro trasferimento al deposito nazionale. Ne consegue quindi che, per almeno altri otto anni, le scorie radioattive rimarranno sul territorio lucano”.
Mag 04