“Il Consiglio Provinciale di Potenza, dice no senza se e senza ma, ma soprattutto senza alcuna alternativa di sorta, alla realizzazione, anche se pur solo ipotizzata, del deposito unico delle scorie radioattive e nucleari”.
Lo ha affermato il Presidente della Provincia, Rocco Guarino, concludendo il proficuo confronto a più voci dell’assemblea provinciale potentina, riunitasi oggi pomeriggio nella sala Consiliare di Piazza Mario Pagano e con alcune presenze in streaming, a cui hanno partecipato oltre ai consiglieri provinciali, anche il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, quello del’Anci di Basilicata Salvatore Adduce accompagnato dal Vice Presidente dell’organismo, il Sindaco di Potenza, Mario Guarente e dai Sindaci di Acerenza, Fernando Scattone, Oppido, Antonietta Fidanza e Genzano, Viviana Cervellino, intervenuti anch’essi al dibattito.
A dare il loro contributo, i consiglieri provinciali Luigi Coiro, Emanuela Di Palma, Mauro Tucciariello e Leonardo Sabato.
Alla fine è stato approvato all’unanimità il seguente documento:
“La Provincia di Potenza insieme all’Anci di Basilicata parteciperà con convinzione al la-voro di coordinamento organizzato dal Presidente della Regione per definire una posizione unitaria di tutto il territorio per contrastare qualunque ipotesi di localizzazione in Basilicata e nei territori confinanti con la Puglia di un deposito di rifiuti radioattivi.
Le Province di Potenza e Matera, proporranno al Presidente della Regione Basilicata, di pro-muovere un coordinamento dell’azione con la Regione Puglia.
Tutti comuni della regione sono invitati a dichiarare la loro contrarietà alla localizzazione in Ba-silicata o nei territori confinanti della Puglia di un deposito nazionale di scorie e rifiuti nucleari e radioattivi e i comuni individuati nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a produrre entro i termini previsti dal procedimento osservazioni in stretto coordinamento con la Regione Basilicata riconfermando il principio della consultazione dei sindaci dichiarando l’assoluta contrarietà a qualsivoglia deposito di rifiuti radioattivi nella nostra regione.
La Provincia, quale Casa dei 100Comuni, si fa promotrice di lavorare insieme agli Enti comunali e supportare anche le Province limitrofe ed i relativi territori al fine di pervenire ad un documento di approfondimento metodologicamente e dettagliatamente condiviso e supportare i rispettivi governi regionali nella messa in campo delle conseguenti azioni procedimentali e di interlocuzione col governo nazionale, nel rispetto dei territori e dei cittadini e con una visione di sviluppo sostenibile e resiliente di area vasta e di lungo termine.
L’obiettivo è di rispettare e riaffermare il principio di un territorio che difende la sua vocazione di tutela dell’ambiente e di garantire uno sviluppo equilibrato dei settori del turismo e della cultura come volano imprescindibile per la crescita della Basilicata e di tutto il Sud”.
Ad aprire i lavori dopo l’introduzione del Presidente, era stata un’ampia relazione arricchita da slide e grafici, messa a punto dall’ufficio Pianificazione e Sviluppo territoriale della Provincia, guidata dall’ing. Alessandro Attolico e illustrata dall’ing. Rosalia Smaldone e dalla quale appare evidente che le motivazioni addotte nella mappa della Sogin, toccano nervi sensibili dello sviluppo antropico del territorio ipotizzato come sede di deposito, viste le sue caratteristiche.