Maria Anna (Ninni) Fanelli, Referente degli Stati Generali delle Donne della Basilicata, partendo dalla protesta di Associazioni e di Istituzioni femminili condotta a Scanzano “No Scorie in Basilicata” nel 2003, ribadisce, in questo gennaio 2021, d’intesa con Isa Maggi, Referente Nazionale degli Stati Generali delle Donne, l’impegno e la protesta “No Scorie in Basilicata” a seguito della diffusione della Carta nazionale delle Aree potenzialmente idonee ai Depositi di Scorie Radioattive, in cui sono inserite anche zone delle Province di Potenza e Matera. Infatti, i Comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Matera, Bernalda, Montalbano Jonico e Montescaglioso sono indicati come Depositi di Scorie Radioattive, insieme ad altre zone dei territori di Puglia, Piemonte, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia.
“Gli stati generali delle donne dicono no, a tutela della salute delle donne e delle persone, ad insediamenti di depositi radioattivi e condividono le posizioni istituzionali assunte e che verranno ulteriormente ribadite dalle Regioni Basilicata e Puglia e, quindi, dai Governatori Vito BARDI, insieme all’Assessore Gianni ROSA ed dal Presidente della Puglia Michele EMILIANO e dall’Assessore Anna Maria MARASCHIO, che ritengono necessaria un’azione comune delle Regioni Basilicata e Puglia contro l’individuazione di siti lucani e pugliesi come possibili luoghi dove costruire il Deposito unico delle scorie nucleari.
Gli stati generali delle donne ricordano che senza il contributo delle donne lo sviluppo sostenibile risulterebbe inattuabile.
Le donne sono depositarie di conoscenze fondamentali sulla gestione delle risorse, sui sistemi sanitari tradizionali, sui costumi culturali, sociali e sulle medicine tradizionali:
• contribuiscono, per come già affermato in altre occasioni, attivamente con le loro attività produttive all’economia dei loro territori, sostengono attivamente lo sviluppo familiare e delle proprie comunità con l’attività di cura di tutti i componenti della famiglia, rispondono in modo creativo ed innovativo allo sviluppo dei Territori;
• è per questo che le Autorità nazionali, regionali e locali devono garantire: assoluta considerazione dei problemi che riguardano le donne ed in particolare il loro punto di vista su temi quali lo sfruttamento delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile dei territori;
• gli Stati generali delle donne richiedono sostegno istituzionale e finanziario alle future politiche ed alle iniziative riguardanti, anche a livello ambientale, principi quali le pari opportunità ed il gender mainstreaming;
• facilitazioni per l’accesso delle donne alle risorse e bilanci di genere per l’ampliamento del loro ruolo all’interno delle loro comunità e culture, che devono essere sempre più sostenibili;
• la possibilità di usufruire di opportunità a livello economico e di tecnologie per la loro realizzazione.
In considerazione di tutto ciò, gli Stati generali delle donne dicono no ai depositi di scorie radioattive in questo 2021 in Basilicata-Puglia e nelle altre regioni quali il Piemonte, la Toscana, il Lazio, la Sardegna e la Sicilia ritengono che, per questo, le donne devono essere incoraggiate in tutto il Paese a partecipare a progetti di sviluppo sostenibile, come protagoniste strutturali e non marginali del territorio; devono essere coinvolte in attività imprenditoriali connesse alla conservazione delle risorse naturali e del patrimonio storico del territorio; tante le attività che vanno sviluppate, ma che si possono ancora più sviluppare nell’ambito agricolo attraverso l’agriturismo, l’enogastronomia, l’ecoturismo, i prodotti tipici di nicchia coniugando il rispristino ambientale con l’occupazione, sfruttando le risorse, conservando il territorio evocando ed evidenziando la memoria della tradizione.
Isa Maggi Maria Referente Nazionale degli Stati Generali delle Donne
Anna Fanelli Referente Regionale degli Stati Generali delle Donne della Basilcata