Riportiamo di seguito la lettera che nel pomeriggio di ieri il consigliere regionale Carlo Trerotola ha inviato a tutti i parlamentari lucani sull’insensata ipotesi di prevedere in Basilicata lo stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi.
Trerotola ha particolarmente apprezzato il pronunciamento del Ministro alla Salute, Roberto Speranza, il quale ritiene le aree della Basilicata non idonee al sito unico delle scorie.
Ai parlamentari della Basilicata
Gentili parlamentari,
con profondo stupore abbiamo appreso che nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), predisposta dalla Sogin, sono stati inseriti diversi Comuni lucani, quale eventuale sito del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi
I luoghi individuati sono ubicati nel Bradano o nell’area murgiana, tra cui addirittura la città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
Lo stupore scaturisce dalla constatazione che i cittadini lucani ritengono che la straordinaria mobilitazione popolare dell’autunno 2003, che scongiurò l’inopinata ubicazione a Scanzano Jonico del cimitero delle scorie nucleari, abbia posto definitivamente fine a qualsiasi scellerata ipotesi del genere.
18 anni fa, come molti di Voi ricorderanno, la corale mobilitazione ed unità d’intenti di istituzioni e popolo della Basilicata indusse il Governo dell’epoca a recedere dall’insensato proposito.
E’ appena il caso di rammentare che la nostra regione già paga un prezzo elevato alla sostenibilità ambientale del territorio con la presenza di diversi pozzi petroliferi, che contribuiscono in maniera determinante al fabbisogno energetico dell’intera nazione.
Inoltre, la Basilicata presenta un territorio a forte criticità sismica, tant’è che spesso si verificano eventi tellurici, il più eclatante e drammatico dei quali si registrò il 23 novembre 1980 con la devastazione d’interi centri abitati, la distruzione o il grave danneggiamento di buona parte del patrimonio immobiliare e, soprattutto, il decesso di centinaia di persone.
Soltanto ipotizzare l’ubicazione in Basilicata dello stoccaggio nazionale delle scorie radioattive significa arrecare un danno enorme all’immagine della nostra regione, esponendo al rischio di concreta desertificazione la nostra meravigliosa terra, da sempre vocata ad azioni di sviluppo incentrate sulla valorizzazione dell’agricoltura, del turismo e della cultura.
Pertanto, mi appello alle Vostre sensibilità affinché poniate in essere le necessarie azioni istituzionali per scongiurare quanto teoricamente previsto nella Cnapi, agendo in piena sintonia sia con il sentimento diffuso dei cittadini lucani che con la ferma contrarietà già espressa dagli organismi istituzionali e dagli Enti Locali della Basilicata.