Come ampiamente pubblicizzato nelle settimane passate, l’Amministrazione Comunale ha deliberato ufficialmente con atto n° 26 del 7 marzo 2018 il ricorso straordinario al Capo dello Stato in riferimento alla Delibera di Giunta Regionale n° 1197 del 7 novembre 2018, che rilascia alla Società Italcementi, ubicata in località Trasanello a Matera, parere favorevole di compatibilità ambientale al progetto che prevede la prosecuzione dell’attività dell’impianto con l’utilizzo di rifiuti per un quantitativo annuo di 60.000 tonnellate. A peggiorare la situazione vi è, tra l’altro, la presenza, nella zona industriale Venusio, di un altro impianto che utilizza pet-coke petrolifero come combustibile per il proprio processo di produzione. Il pet-coke, infatti, come confermato da numerosi studi, è causa di emissioni di particelle particolarmente nocive per la salute nonché fortemente inquinanti per l’ambiente. Importante ribadire, prima che si levino obiezioni, che nessuno è per la chiusura degli stabilimenti e, dunque, la relativa perdita di posti di lavoro. Siamo abituati, al contrario di altri, a sollevare le problematiche ma, allo stesso tempo, proporre soluzioni alternative che abbiano come principio fondante il rispetto dell’ambiente. Negli ultimi anni l’ingegneria meccanica ed ambientale ha fornito numerose opzioni rinnovabili e, soprattutto, alternative al fossile. Tra le più importanti, l’innovativa tecnologia della torcia al plasma, finalizzata al recupero di materiale ed energia grazie ad un processo di gassificazione e vetrificazione. Il plasma generato dalle torce è costituito da gas ionizzato ad altissima temperatura (da 7.000 a 13.000 °C) che decompone le molecole organiche e fonde i materiali inorganici. Immettendo tale vapore si genera un gas di sintesi la cui composizione risulta essere simile a quella prodotta nei gasogeni a carbone, il cosiddetto gas ad acqua utilizzato in cucina. Nei processi chimici legati alle varie fasi, non si hanno emissioni di gas tossici, quali diossine, furani e composti organici volatili semilavorati, non si ha produzione di ceneri, scorie e metalli pesanti. Il materiale di sintesi ottenuto è utilizzabile come materiale da costruzione: massicciate stradali, conglomerato cementizio e materiale di riempimento. Questa tecnica, quindi, consentirebbe ad Italcementi di continuare regolarmente il proprio ciclo di produzione ma riconvertendo al meglio la tipologia di lavorazione ottenendo comunque il prodotto finale. Tale tecnica avrebbe pieno sostegno da chiunque ed, addirittura, potrebbe aumentare la produzione e, di riflesso, nuovi posti di lavoro.
La sensibilità a queste tematiche per l’Amministrazione e l’Osservatorio Ambientale Comunale è la leva che muove la prassi e l’azione quotidiana. Non ne abbiamo fatto un cavallo di battaglia da sventolare solo durante la campagna elettorale e volutamente, infatti, ne stiamo parlando ad elezioni passate perché siamo convinti che preservare il territorio significhi dare un futuro alle nuove generazioni: questo è l’unico obiettivo e la priorità che abbiamo a cuore.
Mar 08