La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) chiede all’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, chiarimenti urgenti sull’inquinamento riscontrato nei terreni e nelle acque dei piezometri (n.3) posizionati in prossimità dell’area pozzo esplorativo “Pergola 1″, nella cui località montana oggi fervono i lavori per la trivellazione del pozzo. Da fonti giornalistiche si apprende che in campioni di terreni e acque prelevati da Arpab sarebbero stati, infatti, riscontrati valori di idrocarburi, metalli pesanti e sostanze non meglio indicate. Queste ultime utilizzate in tutte le fasi delle attività petrolifere (approntamento postazioni, perforazione, estrazione, trasporto e trattamento greggio e reflui/rifiuti petroliferi).
La Ola chiede al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, di sospendere i lavori del pozzo “Pergola 1″, accertando se il delicato equilibrio idrogeologico – quello dei bacini di superficie e profondità dei fiumi Agri e Sele – abbiano già subito danni irreversibili, ancor prima che le compagnie petrolifere comincino ad estrarre idrocarburi dal pozzo “Pergola 1″.
La Ola chiede, inoltre, di conoscere i valori riscontrati e la tipologia delle sostanze utilizzate dalle compagnie petrolifere, con le date dei prelievi effettuati su campioni di suolo e acque ubicati su un’area montana coperta da boschi e pascoli, oggi devastata da ruspe e trivelle (come da foto in basso).
La Ola giudica irresponsabile il comportamento tenuto sulla questione da parte della Regione Basilicata, del Comune di Marsico Nuovo e dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele che, nonostante sollecitati dalla nostra Organizzazione a non autorizzare i lavori per il pozzo esplorativo “Pergola 1″, hanno del tutto ignorato le nostre osservazioni e gli effetti delle attività petrolifere nell’area, sottovalutando gli impatti ambientali sui bacini idrici e sul suolo.
La Ola, a tal proposito, da oltre 3 anni comunica puntualmente agli organi dell’Unione Europea quanto sta accadendo in Basilicata e in Val d’Agri, sui monti di Marsico Nuovo e quelli della Maddalena – tra la Val d’Agri e il Vallo di Diano – e chiede nuovamente agli ispettori degli uffici del Commissario Europeo Ambiente ad intervenire per accertare lo stato dell’inquinamento in Val d’Agri, unitamente alle responsabilità istituzionali regionali e locali per un nuovo disastro, purtroppo annunciato.