Pio Abiusi per conto dell’associazione Ambiente e Legalità, esprime preoccupazione sui tempi necessari per la bonifica della discarica di La Martella. Di seguito la nota integrale.
Abiusi: “Il Comune di Matera e l’infrazione comunitaria alle porte…”
E’ davvero stucchevole parlare sempre dello stesso argomento sapendo che “ la cera si consuma e la processione non cammina”. La processione non cammina ma con nota n.0012221 del 1 Settembre 2017 il Ministero per l’ambiente ha comunicato alla Regione Basilicata la presentazione del ricorso da parte della Commissione Europea alla Corte di Giustizia , questa ultima sta dando regolare corso all’ iter procedurale per arrivare alla condanna delle 44 discariche di cui 26 in Basilicata salvo adeguamento nel tempo che intercorre fino alla condanna. Il 2019, Matera sarà ricordata almeno per due accadimenti nella storia della Unione Europea uno di questi è la condanna che verrà emessa, quasi certamente, per la procedura di infrazione. La Discarica di “La Martella” è incorsa in una brutta procedura di infrazione comunitaria perchè la mancata ottemperanza è grave. Per dare priorità agli interventi di bonifica si è pensato di potenziare il contratto istituzionale di sviluppo per “Matera 2019 Capitale europea della cultura” di 3 Meuro ed il soggetto attuatore sarebbe divenuto Invitalia per un totale di 25 Meuro. I 3 Meuro aggiuntivi avrebbero dovuto riguardare gli interventi prioritari sulla discarica di “La Martella”. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così l’amministrazione De Ruggieri dopo aver accumulato ritardi indicibili nella realizzazione degli interventi utili per il 2019, pare sia maestra in questo, ha deciso, che stante il carattere di urgenza, che le operazioni di emungimento e trattamento del percolato ed anche il trasferimento dei rifiuti sovrabbancati, provvisoriamente a suo tempo dal noto dirigente comunale preposto al ramo , dal 3° e dal 4° settore al 5° settore li avrebbe curati direttamente il Comune stante l’impossibilità di ottenere in tempi utili la progettazione da Invitalia- SIC!-. ll Comune di Matera si è impegnato con proprie risorse ad affidare l’ incarico per la progettazione degli interventi descritti. Montemurro, l’immarcescibile dirigente utilmente preposto, che non brilla per la velocità diventa una saetta e con incarichi rigorosamente sottosoglia realizzerà una progettazione che verrà sottoposta al vaglio di Arpab e Regione chiamate a validare quanto progettato!!!! Verrà poi il tempo,facendo gli scongiuri, per formare una apposita commissione casareccia ed affidare i lavori a qualche ditta “qualificata”. I tempi sono cambiati ed i riflettori resteranno perennemente accesi. Finirà come per il bando sulla raccolta differenziata miseramente fermo con il rischio concreto di perdere i finanziamenti? E’ da aggiungere che questo anno sarà a regime la procedura orso che rileva con precisione le quantitativo dei rifiuti differenziati da ciascuno comune, non sarà più possibile fare il gioco delle tre carte e così Matera si potrà attestare a pieno titolo ad una percentuale che varierà tra il 20 ed il 21%. Se la realizzazione degli interventi infrastrutturali sono già trasferiti alla nuova amministrazione comunale che subentrerà a questa nel 2020, gli interventi per la bonifica della discarica non possono essere rinviati perchè la sanzione che colpirà la città sarà di sicuro molto salata ed imminente e potrebbe mettere a rischio il bilancio comunale.E’ necessario che si nomini un commissario regionale quale tentativo disperato e dare impulso agli interventi di bonifica. Questo è in estrema sintesi lo stato dell’arte relativo alla bonifica della discarica ed alla gestione dei rifiuti.
La lunga vicenda della discarica di Matera e’ il simbolo della incapacità della classe politica materana. Negli anni si sono avvicendate soluzioni irrealizzabili, promesse di chiusura puntualmente rimangiate, inefficienze nella gestione che resta ILLEGALE (ovvero contrario alle norme di legge) ed oggi per tutto questo pagheranno i soliti cittadini materani. Cittadini non esenti da colpe per il loro assordante silenzio.