Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonio Materdomini, replica al sindaco De Ruggieri sulla questione che riguarda la discarica di La Martella: “Ancora problemi e prese in giro sulla discarica di La Martella”.
E’ stata una delle nostre più lunghe e storiche battaglie, quella per chiudere la discarica di Matera e puntare su un ciclo sostenibile di raccolta e trattamento dei rifiuti. Ma la discarica a La Martella è ancora lontana dall’essere considerato un capitolo chiuso, tutt’altro. Sono passati otto anni da quando il M5S di Matera ha portato a Matera Paul Connett per parlare della strategia Rifiuti Zero e 4 anni da quando ha depositato una petizione europea per la chiusura della pericolosa e obsoleta discarica materana.
Oggi, la richiesta del sindaco di un intervento da parte della Regione Basilicata è infatti da leggere come una ennesima sconfitta e riprova che in tutti questi anni, nulla è stato fatto per risolvere il problema. Ma oltre al danno ambientale e ai pericoli per la salute è alla fine arrivata la beffa: la città di Matera Capitale Europea della Cultura è sotto procedura di infrazione dalla stessa Europa proprio a causa della discarica e dei suoi 53.000 mc. di rifiuti abbancati alle porte della città da oltre 10 anni.
Ancora una volta l’approssimazione e la mancanza di programmazione politica creano danni ai cittadini materani; che fine ha fatto la proposta dell’ing. Boeri per mettere a norma la discarica e soprattutto, l’amministrazione De Ruggieri cosa intende fare del sito al borgo La Martella?
In questi anni sono stati spesi centinaia di migliaia di euro dei contribuenti materani in consulenze, incarichi e affidamenti diretti per tentare di risolvere il problema ma tutto ciò’ pare sia servito soltanto alla politica a elargire soldi pubblici a professionisti e ditte, senza alcun risultato positivo e definitivo.
Cosa è cambiato rispetto alle dichiarazioni fatte dal sindaco a marzo 2018 quando diceva che eravamo vicini alla bonifica della discarica?
Di chi sono le responsabilità della situazione di stallo in cui ci si trova oramai da anni senza riuscire a trovare una soluzione?
Naturalmente chi ne subisce le conseguenze sono le tasche dei cittadini materani che anche nel 2018 dovranno sborsare oltre 11 milioni di euro per la TARI, a fronte di una situazione ai limiti della legalità nella discarica e a un servizio, in proroga perenne, che non consente di avviare un percorso virtuoso di recupero e riciclo dei rifiuti.
Da dieci anni la situazione è sempre la stessa, per quanto tempo ancora dovremmo denunciare questo immobilismo? Probabilmente manca la volontà politica nel risolvere il problema, o peggio le giuste capacità per farlo.
Di seguito la dichairazione del sindaco di Matera sul tema “Discarica rifiuti di La Martella e infrazione europea”, già pubblicata sul nostro portale SassiLive.it
La gravità della infrazione comunitaria pesa sulla comunità materana come una affilata spada di Damocle.
I 53.000 mc. di rifiuti abbancati da oltre 10 anni nei settori terzo e quarto della piattaforma de La Martella e la improprietà strutturale di tali vasche rappresentano i disvalori ambientali da noi registrati e affidati a un piano organico di risanamento.
Ma i tempi delle procedure e dei formalismi ordinari sono risultati incompatibili con le precettazioni europee.
Di quì l’obbligo di tagliare questo nodo gordiano con una notificata richiesta di collaborazione alla Regione Basilicata per accelerare il necessario processo di riequilibrio ambientale dell’area.
Una sollecitazione diretta a individuare inediti percorsi di autorevolezza scientifica e amministrativa in grado di governare e risolvere una lontana e grave problematica della Città.
Su tale spinosa questione la disponibilità dell’assessore regionale Dott. Francesco Pietrantuono è stata ampia e concorde.
Materdimini non fare domande retoriche, il responsabile della gestione é per legge il dirigente del settore. Il dirigente del settore Igiene ha un nome e cognome da almeno 6 anni: ing. Giuseppe Montemurro. Se tanto di ma tanto chi deve essere allontanato per non fare altri danni è lui.