Giovanni Angelino, presidente associazione “Circolo degli Amici”, in una nota precisa che “l’equivoco sulla discarica di Matera nasce per la mancata approvazione del piano dei rifiuti da parte della Regione”. Di seguito la nota integrale.
Discarica di La Martella chiusa o aperta? Apprendo dalla stampa che i cittadini del borgo La Martella sono preoccupati dopo aver appreso che la Regione ha avviato la procedura di valutazione per il rinnovo dell’AIA e che in ogni caso saranno concessi gli aumenti volumetrici richiesti in sovrabbanco di 83.000 mc per i settori III e IV e di 67.000 mc per il settore V. I cittadini sono rimasti spiazzati da questa notizia, anche perché le dichiarazioni diffuse in precedenza andavano nella direzione opposta e cioè garantivano la chiusura della discarica di Matera. Personalmente ho sempre condiviso questa scelta e quindi voglio ricordare ai cittadini che quest’emergenza è provocata dalla mancata approvazione da parte della Regione Basilicata del piano per i rifiuti.
Il nuovo sindaco di Matera invece di preoccuparsi solamente del circolo La Scaletta e delle chiese rupestri dovrebbe quindi sollecitare la Regione affinchè si possa procedere in tempi rapidi verso l’approvazione di un provvedimento fondamentale per il nostro territorio. Sappiamo bene che la chiusura della discarica di Matera va ad incidere in modo pesante sulle tasche dei cittadini e in proposito l’assessore al bilancio ha già preannunciato una stangata per la rata di dicembre di Tari e Tasi. Ma se la Regione resta a guardare le tasse a carico dei contribuenti materani sono destinate ad aumentare non solo quest’anno ma anche nei prossimi anni.
Giovanni Angelino, presidente associazione “Circolo degli Amici”
Ma gli incapaci sono quelli di oggi o erano presenti anche nelle precedenti amministrazioni.
Ma la raccolta differenziata siete capaci di avviarla si o no.
Basta andare in qualche comune del nord oppure a Salerno e copiare quello che fanno.
In verità siete tutti incapaci di intendere e di volere, quindi chiederemo l’interdizione perpetua ad amministrare la cosa pubblica.