Pio Abiusi, a nome dell’Associazione Ambiente e Legalità torna ad occuparsi della discarica del borgo La Martella. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Può capitare che qualche documento elettronico del predetto ufficio possa essere prodotto il giorno di Pasqua, capita, anche se il suo dirigente è ben noto per la scarsa solerzia consolidata.
Veniamo al dunque! L’AIA della discarica di La Martella è scaduta l’11 Dicembre 2011e la norma recita tante belle cose, tra le quali che la domanda di rinnovo va presentata sei mesi prima della scadenza. Pertanto alla Regione restano, poi, 150 giorni per rinnovarla e così alla naturale scadenza il tagliando è fatto e si riparte.
Il vecchio dirigente comunale presentò la certificazione necessaria per tempo, mancava la relazione idrogeologica e provvide a commissionare l’incarico non già più in tempo utile.
Le norme italiane dicono tutto ed il contrario di tutto, stabiliscono la tempistica ma sapendo, poi, come funziona la burocrazia italiana dicono, altresì,che si può andare avanti nelle more del rinnovo. E’ quello che è accaduto per la discarica di La Martella e di tempo ne è passato, altri 28 mesi. E’ passato inutilmente tanto è che al 28 Aprile rischiava , il Comune, che il procedimento ripartisse da capo. Questo non essere accaduto perché entro il giorno di Pasqua è stato inviato tutto quanto utile per la documentazione. Quello che è balzato subito agli occhi sono i nomi dei progettisti ed in particolare uno di questi è il dirigente dell’Ufficio Ambiente, persona nota per lo spirito di abnegazione e solerzia nel curare le pratiche. Rileggendo le relazioni si evincono considerazioni già scritte da altri tecnici tre anni fa e quegli stessi tecnici che pare ora siano divenuti impresentabili. Non sembra che il prof. Masi sia impresentabile se non per il suo spiccato senso a progettare discariche unitamente all’Ing. Mazziotta.
Questo ultimo solo una cosa ha di incompatibile ed è il ruolo di dipendente regionale anche se a termine, il che accadrà a fine Maggio, quando il contratto scadrà, l’incompatibilità andrà inderogabilmente sanata non rinnovando il contratto- lo ricordiamo al nostro Gladiatore Pittella- Ci domandiamo cosa abbia fatto il nostro “piè veloce” con l’inquinamento in atto nella discarica di La Martella. L’ente gestore, il comune, avrebbe dovuto eseguire delle verifiche nei pozzi piezometrici e poi in caso di superamento dei coefficienti di soglia di contaminazione avrebbe dovuto “autodenunciarsi” al Comune,a Provincia , Regione, Arpa e Prefettura è stato fatto? O, cosa più probabile, che non vi sia stato alcun monitoraggio e che il superamento sia stato riscontrato solo da Arpab ma anche in questo caso la procedura era identica. Il Comune avrebbe dovuto redigere un piano di caratterizzazione,che in sede di Conferenza dei Servizi indetta dallo stesso Comune di Matera si sarebbe dovuto approvare o meno, in seguito si sarebbe dovuto acquisire l’analisi di rischio e procedere, se del caso, ad approvare il piano di bonifica. Non sembra che tutto questo sia accaduto e dal monitoraggio molto parziale dell’Arpab è passato un anno ed è necessario procedere a caratterizzazione di tutta l’area includendovi il torrente Gravina che scorre a 150 metri. Quando la discarica sarà chiusa, a brevissimo, perchè esaurita ci sarà tutto il tempo per farlo.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità
stamattina il torrente Gravina è pieno di schiuma
il Gravina di Matera è altro.
Un pò di pazienza ne veniamo a capo ma non lo diciamo al comune di matera perchè già la situazione è complessa.
Poi……figurati!!!!!!!!!!!!