A seguito della nota inviata dal Comune di Matera l‘Associazione Città Plurale di Matera ha inviato un’altra nota alla nostra redazione per doverose precisazioni che riportiamo di seguito.
I verbali, redatti in seguito ai sopralluoghi e le visite di controllo compiuti dalla Provincia di Matera e dall’Arpab nell’autunno del 2011 evidenziavano una situazione disastrata per le ferite prodotte dalla criminale intrusione del 20 Agosto. Per tutto questo l’operazione di lifting è stata portata sostanzialmente a termine, se si escludono alcuni particolari che per brevità non richiamiamo. Veniamo agli aspetti caldi:
a) -A.I.A. = L’Art. 29-octies del d.lgs 152/06 e s.m.i. prevede che il gestore, il comune di Matera, invii all’autorità competente, la Regione Basilicata, una domanda di rinnovo sei mesi prima della scadenza. L’A.I.A. scadeva il 10 Dicembre 2011, la D.G.R. 1915 è dell’ 11 Dicembre 2006 e la durata era di 5 anni. Solo il 22 Settembre del 2011 il dirigente del settore del Comune faceva partire la lettera di conferimento incarico ad un professionista, per redigere lo studio e la progettazione esecutiva propedeutici all’ottenimento del rinnovo dell’AIA. La data di invio alla Regione della documentazione, al momento, non ci è nota. Sempre lo stesso articolo del predetto d.lgs recita che’’ L’autorità competente si esprime nei successivi centocinquanta giorni ‘’, ovvero 5 mesi. Perché l’ufficio compatibilità ambientale del dipartimento Ambiente non si è ancora espresso? E’ da ritenere, infatti, che i 5 mesi dalla data di presentazione della richiesta da parte del Comune di Matera siano passati e non si conosce il motivo per cui l’AIA non sia stata ancora rilasciata pur potendo, la discarica, continuare ad operare. Siamo in presenza di una autorizzazione semplice, non è certo l’AIA della discarica di Malagrotta o dell’ILVA di Taranto;
b) – La realizzazione dei piezometri, della quale fu constata l’assenza era ed è ‘’condicio sine qua non’’ per operare, è stata fatta in famiglia; si sarebbe dovuto, invece, concordare con Arpab e Provincia di Matera , il numero, l’ubicazione, la profondità degli stessi. Ci auguriamo che si conoscano le caratteristiche della falda soggiacente la discarica. Il controllo della qualità della falda non sembra sia avvenuto in contraddittorio con gli Enti preposti al controllo. Arpab e la Provincia avrebbero dovuto fare le opportune osservazioni in merito alla rete piezometrica prima che questa fosse realizzata. Non sembra, lo si rileva dal comunicato curato dal Comune di Matera, che siano state inviate le comunicazioni in merito a tale realizzazione cosi come prevede il D.LGS.152/2006;
c) -Non basta inviare le analisi agli enti di controllo, ma in ossequio alla normativa vigente, questi ultimi devono realizzare i controlli in contraddittorio e fare le controanalisi. Ciò è valido per tutte le matrici che si campionano: acqua, aria e suolo;
d) -La rete di captazione del biogas era prevista con molta precisione nella AIA, scaduta, non risulta realizzata a distanza di oltre sei anni (altro che verifica con Enea). Non si è adempiuto a quanto previsto a suo tempo ed il mancato adeguamento favorisce il pericolo di incendi;
e) La raccolta differenziata che si fa viene completamente annullata e l’umido, stabilizzato finisce in discarica con la produzione di F.O.S.;
f) Parliamo adesso di percolato e di somme ingenti per rimuoverlo. La verifica di Arpab eseguita nel 2011 parlava di emungimento dello stesso parzialmente disatteso nei sub settori A e D della V vasca. Questa volta, invece, negli stessi settori, sempre dal verbale della Provincia, risulta esservi una battente superiore ad 80 cm- stimato dal nostro Montemurro/ Schettino- non emunto dall’Agosto 2011. Le verifiche di Arpab e Provincia per il 2011 risalgono alla fine del mese di Settembre ed ai primi giorni di Ottobre, pochi giorni erano passati dall’ultimo emungimento. Cosa è accaduto con i 120 mila euro di cui alla determina dirigenziale dell’1/7/11 e che affidava il servizio di captazione e smaltimento del percolato proprio dai subsettori A-D della vasca V e tra l’altro assegnati senza gara? A fine 2011 si fece apposita gara , per altre 120 mila euro, ed il servizio fu affidato a ditta che al momento della aggiudicazione della gara non era in possesso della regolare certificazione per effettuare quel servizio. L’intesa con Enea che il Sindaco Adduce illustrava un anno fa, audito in commissione bicamerale, per trattare in loco il percolato sembra essere saltata e sembra verrà trattato con le “modalità ordinarie”- così riporta la stampa-. Solo Enea dispone di attrezzature mobili per il trattamento del percolato in loco? Sembra una coincidenza:è saltata l’intesa con Enea ed è saltato anche l’assessore Falcone che ci aveva lavorato su. Vediamo che gara organizzeranno questa volta per lo smaltimento del refluo.
Associazione Città Plurale – Matera
Matera, 27 Febbraio 2013
si puo’ sapere il nome della ditta che ha avuto il mandato senza gara???quando denunciate siete pregati di fare nomi e congnomi se siete certi di quello che dite.la città ve ne sarà grata
va sul sito del comune e lo trovi se non è stato rimosso o fa l’accesso agli atti, Una presunta privacy- per me tutto dovrebbe essere pubblico specie se si tratta di contratti fatti con la Pubblica Amministrazione– vuole che per le notizie diffuse mediante stampa si faccia così
se la città vuole sapere e sanza dover dire grazie a nessuno, è sufficiente che vada sul sito del comune e interroghi la sezione determine. Con un poco di pazienza troverà tutto quello che gli interessa, se gli interessa ovviamente
non avevo visto che c’era già la risposta. OK
Caro Pio dopo tutto quello che abbiamo già detto, le mie tante interrogazioni ed opposizioni in consiglio, sembra che si ululi alla luna nel deserto… Mi permetto di aggiungere alle tue professionali parole un altro elemento di riflessione….dove è finito il patto siglato nel 2011 tra il sindaco ed i cittadini di la martella? Trovarmi uno solo dei punti che sia stato rispettato….
E il patto con gli elettori del 2010?
Prevedeva: consultazioni consultazioni, consultazioni.
Alcuni sono andati a chi l’ha visto ma il Sindaco non si trova. Purtroppo!
Il guaio grosso è che neanche loro sanno in che acque navigano, in materia di gestione dei rifiuti e forse non solo, e fanno le battaglie di posizione.
La discarica di La Martella è destinata ad essere chiusa , tempo un anno e mezzo massimo, con tutti i crismi e poi andrà amministrata per 30 anni. Studiarono la risagomatura per aumentare la capienza ma si è capito che era meglio non insistere con quella cosa mal messa.
Le discariche sono una maledetta bomba che se non amministri con emungimento percolato, controllo delle falde acquifere e perfetto funzionamento della rete di biogas può far danni anche per 30 anni.
Detto questo , nessuno si preoccupa di organizzare il domani.
Ci sono i soldi per partire con la raccolta differenziata comprensoriale- circa 9 Meuro dai Po-Fers- e questa volta il nostro umido dovrebbe essere verde, buono come fertilizzante, e non finire in discarica; dobbiamo organizzare la piattaforma di trasferenza che credo si possa fare nella zona industriale. A questa piattaforma dovrebbe confluire: Matera, Irsina, Miglionico,Pomarico altri comuni più o meno in base a dove viene localizzato l’ impianto di compostaggio: uno per tutta la Provincia.
L’impianto di Colobraro , secondo me,è decentrato e non è ben messo anche se è stato già finanziato.
L’impianto andrebbe sistemato in Val Basento, dovrebbe essere un impianto da 20/25 tonn. sufficiente per trattare tutto l’umido della Provincia, Siamo allo stallo.
In val Basento sono presenti già impianti per il riuso del secco, altri stanno completando gli investimenti. Anche su questo nessuno ne parla
Questa frase, estrapolata dalla nota, sembra voglia contenere e racchiudere l’essenza dell’intero articolo di Città Plurale:
“Sembra una coincidenza:è saltata l’intesa con Enea ed è saltato anche l’assessore Falcone che ci aveva lavorato su. Vediamo che gara organizzeranno questa volta per lo smaltimento del refluo”.