Pio Abiusi a nome dell’associazione Ambiente e Legalità fa il punto della situazione delle discariche della provincia di Matera.
La quantità di Rifiuti Solidi Urbani -RSU- prodotti in provincia di Matera è talmente insignificante che parlare di criticità appare ridicolo.
si producono 83 mila tonn. di RSU ogni anno e la media pro-capite è virtuosa infatti si attesta sui 414 Kg annui, sono dati riferiti al 2013- rapporto rifiuti urbani, Ispra 2014- . La raccolta differenziata per il 2013 si attesta appena al 20,7%. Sono numeri che parlano da soli.
il quadro viene ulteriormente aggravato perché la discarica viene ancora intesa come il buco nero dove buttare i rifiuti a piacimento tanto è che nel 2013 sono stati smaltiti in discarica 58mila tonn di RSU.
La commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti visitò la Basilicata nella primavera del 2012 e raccolse tra le altre le dichiarazioni del comandante del Noe che risultarono essere molto puntuali circa la cattiva gestione della discarica di Matera.
Partendo da quelle dichiarazioni la situazione della discarica di La Martella è andata via via peggiorando tanto è che l’attività di controllo che l’Arpa Basilicata fece il 29/9/11 evidenziò come i rifiuti confluissero in discarica quasi “tal quale”, l’impianto di biogas non fosse collegato ai settori dei quali si compone la discarica e non vi fosse installata una rete piezometrica. I successivi controlli effettuati dalla Provincia di Matera eseguiti il 14/10/11, il 24 e28/1/13 ed il 30/1/14 non hanno fatto altro che confermare quanto dichiarato dall’Arpab, il sostanziale non rispetto dell’AIA che concessa con DGR 1915 il 11/12/2006 è scaduta nel Dicembre del 2011 e per la quale è stato chiesto il rinnovo e non ancora concessa con ampliamento, ovviamente, solo il 19 Aprile del 2014. A tutto questo si aggiunga che il percolato è andato via via aumentando di volume fino a raggiungere i 2 metri di quota: un lago. Il quadro non è completo perché Arpab il 26/3/13 compie alcuni prelievi su alcuni dei piezometri nel frattempo impiantati dal Comune di Matera che è l’ente proprietario e gestore della discarica. Manco a dirlo in uno dei 2 esaminati sui 6 esistenti vi sono valori oltre soglia per Solfati e Boro.
Si arriva al 18 settembre del 2014 data in cui si tiene la prima conferenza dei servizi- CS- in ragione del superamento del- Coefficienete Soglia di Contaminazione- CSC- rilevate da Arpab il 26/3/13 a distanza di 18 mesi ben interpretando il dettato dell’art.242 del d.lgs 152/06 che parla di immediato e tempestivo intervento. . Dopo di allora la CS si riunisce l’11 Novembre scorso integra il piano di caratterizzazione e puntualizza che nessuna Analisi di Rischio potrà mai essere effettuata se non prima di acquisire i dati del Piano di caratterizzazione da realizzare con le prescrizioni integrative indicate tra cui 15 nuovi piezometri da impiantare e monitorare. A questo punto qualcuno potrebbe pensare che la disamina possa terminare ed invece quanto disposto dall’art. 42 della LR 26 del 18/8/14 viene impugnato dal Consiglio dei Ministri- CDM- presso la Corte Costituzionale il punto 4 e 5 per il modo con il quale vengono trattati i rifiuti in discarica . Il punto 1 sempre del predetto articolo non è stato impugnato ma lascia molti dubbi perchè per la criticità in cui versa il ciclo dei rifiuti in regione si intende concedere alle discariche un 20% in più oltre quanto autorizzato “a fiducia”. Siamo alle discariche a volumetria variabile. Senza soffermarci sull’inquinamento delle falde in atto presso la quasi totalità delle discariche analizziamo ciò che accade circa i flussi. Tralasciando anche, in questo caso, ciò che accade a Salandra ed a Pomarico e soffermandoci solo sulla discarica di Matera e la sua annosa vita ,essa è annessa ad un lago che si è formato nel corso di questi ultimi anni :”percolato mai emunto”. Nella determina dirigenziale di Settembre della provincia di Matera i volumi residui vennero individuati in 1500 mc, stimati su basi statistiche, si disse, perché l’amministrazione comunale non era in grado di fornire i dati . Adesso le quantità residue sono tanto variabili che nessuno si appresta a fare previsioni eppure in discarica arrivano 80 tonn al giorno, già nel 2008 si abbancarono illecitamente 53 mila mc di rifiuti che ancora oggi non hanno ricevuto alcuna legittimazione. Sono in molti a chiedersi quando quei 1500mc si esauriranno.
Dal quadro appena delineato si evince come la gestione dei RSU in provincia ed a Matera non sia del tutto lineare e chiusa una procedura di infrazione europea con una pesante multa per l’Italia se ne mette in cantiere un’altra.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità