Tra procedura di infrazione, da parte dell’Unione Europea, per la mancata bonifica di discariche di rifiuti e bocciatura del governo della nuova legge regionale sugli inceneritori e la bonifica a rimetterci, come sempre, sono le nostre popolazioni alle quali non si è in grado di garantire una programmazione adeguata ed efficace in materia di smaltimento rifiuti e tutela del territorio. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio riferendo che in particolare la relazione tenuta in Parlamento dal commissario straordinario alle discariche abusive, generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, è un pesante atto di accusa contro responsabilità, ritardi, inadempienze della nostra Regione. Troppo debole e scontata pertanto – aggiunge – è la difesa di ufficio dell’assessore all’Ambiente Pietrantuono che scarica tutto sul Governo Lega-M5S perché di fatto l’ostinata volontà di non realizzare nuovi inceneritori e nuove discariche non basta a risolvere i problemi. E come non ricordare che l’attività di bonifica in Valbasento prosegue con lentezza esasperante mettendo a rischio ogni possibilità di nuovo investimento e localizzazione per effetto della ZES Jonica. Siamo fermi – dice ancora Castelluccio – alla gara della Stazione unica appaltante della Regione Basilicata di un servizio, con una spesa di quasi 1,4 milioni di euro, per la progettazione definitiva ed esecutiva (più coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, direzione dei lavori) per il completamento della messa in sicurezza e della bonifica delle acque di falda della Val Basento. Nessun imprenditore deciderà mai di investire in Valbasento se non si libera l’area delle presenze inquinanti.
Quanto alla raccolta differenziata dei rifiuti e allo smaltimento dei rifiuti con metodi avanzati, di cui parla l’assessore all’Ambiente, sarà il nuovo consiglio regionale ad occuparsene con l’auspicio di recuperare il tempo perduto. L’ostacolo burocrazia – aggiunge – è sempre dietro l’angolo. Come dimostrano i fatti di tutti questi anni si devono fare i conti con le lungaggini burocratiche. La gestione degli appalti rappresenta un punto di crisi e i continui ricorsi che avvengono rispetto ai progetti provocano un allungamento dei tempi di esecuzione. Non solo, succede anche che le opere o non comincino o rimangano incomplete. Si pensi solo che l’Accordo di Programma Quadro (Apq) è stato sottoscritto a giugno 2013, individuando la Regione Basilicata quale soggetto attuatore, ed ha definito 10 interventi di messa in sicurezza e di bonifica nei Sin di ‘Tito’ e ‘Val Basento’, per un valore complessivo di 46.768.703,01 euro, di cui 23.295.181,98 euro per la realizzazione dei quattro interventi di bonifica a Tito, e 23.473.521,03 euro destinati ai sei previsti nell’area industriale della Val Basento.
Gen 31