“Non possiamo più attendere altri segnali di pericolo e campanelli d’allarme di dissesto del suolo. Il Metapontino e la Collina Materana hanno bisogno di un piano di interventi che prevenga ogni forma di calamità naturale riferita alla fragilità idrogeologica, alle condizioni in cui versano fiumi – su tutti Basento e Bradano – e torrenti che i cosiddetti Progetti Vie Blu, solo in forma modernizzata delle precedenti azioni di forestazione e pulizia dei corsi d’acqua ma non nella sostanza, non hanno in nessun modo contribuito a migliorare”. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio per il quale “bisogna passare dai buoni propositi ai fatti e il banco di prova è la programmazione dei fondi comunitari per il prossimo sessennio coniugata ad un’interlocuzione efficace con il Governo, i vari Ministeri interessati (Infrastrutture, Ambiente) per sbloccare le risorse finanziarie già assegnate alla nostra Regione. Va chiarita inoltre la vicenda del mutuo con la Bei per capire se i soldi ci sono e quanti disponibili o se sono fermi a Bruxelles, tenuto conto che il bilancio 2017 che approda in Consiglio in settimana non consente di destinare fondi regionali. Non c’è bisogno che ce lo ricordi l’Ordine dei Geologi: ad ogni abbondante nevicata o pioggia si riacutizzano le ferite del suolo e si rimettono in moto frane e smottamenti che – evidenzia Casteluccio – mettono a rischio il lavoro di aziende agricole, attività produttive, infrastrutture viarie – le più esposte ai disagi dei cittadini – e ferroviarie. E le ferite delle alluvioni del 2011 e 2013 nel Metapontino non sono ancora rimarginate anche a causa della lentissima macchina burocratica di indennizzi ed interventi mentre come sanno bene gli agricoltori i fiumi sono in lunghissimi tratti da ripulire e regimentare per prevenire altre alluvioni”.
Per il vice presidente del Cr ben vengano l’osservazione quotidiana dei fenomeni di dissesto in atto e i tavoli tecnici come quello della scorsa settimana in Prefettura a Potenza sulla caduta massi in territorio di Campomaggiore che preoccupa per i servizi ferroviari della linea Potenza-Ferrandina-Metaponto, a condizione che si completino con un cronoprogramma di progetti e risorse spendibili a breve-medio-lungo termine”.