L’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere che verifichi le autorizzazioni concesse dalla Regione Basilicata alla società elettrica Terna per il completamento dell’elettrodotto denominato Trasversale Lucana e di parchi eolici e altre opere in via di ultimazione ricadenti tra i territori dei comuni di Oppido, Vaglio e Potenza.
Nell’interrogazione viene messo in evidenza che le autorizzazioni sono state rilasciate con la sola valutazione di impatto ambientale (Via), ma senza la prevista valutazione strategica ambientale (Vas) di cui alla direttiva Ue 2014/52, e che alcuni interventi potrebbero violare la direttiva Ue 2000/60 sui bacini idrogeologici.
In particolare, Pedicini pone alla Commissione due interrogativi: se ritiene che singole autorizzazioni rilasciate per impianti eolici, stazioni elettriche ed elettrodotti, quali singoli parti di un più ampio progetto gravante sul medesimo territorio e facente capo ad un unico soggetto gestore, siano compatibili con le norme europee che impongono la procedura per l’applicazione della valutazione strategica ambientale (Vas) e quali sono, secondo la Commissione Ue, i doveri della Regione Basilicata e dell’operatore Terna richiedente l’autorizzazione, in merito alla consultazione delle comunità locali?
L’interrogazione si conclude con una descrizione del progetto e una serie di dettagli sull’intera questione: la Regione Basilicata – viene spiegato – con una delibera di giunta del 2013 ha concesso un’autorizzazione unica come opera connessa ad un piccolo parco eolico di 20 mega watt, la Trasversale Lucana, comprendente quattro stazioni Terna di reti elettriche AT e AAT e un doppio elettrodotto ad AT di circa 50 km per un asservimento di 500 ettari di terreno.
Ad Oppido Lucano la stazione Terna è posizionata su un bacino idrogeologico in violazione alla direttiva quadro sull’acqua del 2000 e rischio di inquinare la falda acquifera sottostante.
A Potenza, la stazione sarà nei pressi di abitazioni residenziali, ove già insiste un’altra stazione Terna e una ragnatela di elettrodotti pericolosi per la salute umana.