Comitato Pro Parco del Vulture in una nota esprime alcune riflessioni sulla vicenda legata all’elezione del presidente del Parco regionale del Vulture. Di seguito la nota integrale.
In tanti avranno già appreso dalle cronache degli ultimi giorni che i nove Sindaci della Comunità del Parco Regionale del Vulture hanno partorito una nuova rosa di candidati alla presidenza. Tra i 5 nominativi proposti, il Consiglio Regionale eleggerà il Presidente del Parco.
La vicenda continua a destare qualche grossa perplessità, soprattutto per l’arroganza e la miopia dimostrate finora. 3 dei 5 nominativi, infatti, corrispondono agli stessi sindaci (Barile, San Fele e Rapolla) la cui candidatura era già stata giudicata inammissibile dalla commissione regionale preposta, a causa dell’oggettiva carenza dei requisiti previsti dall’avviso pubblico e dalla stessa legge regionale. A ciò aveva fatto seguito la richiesta, oggi soltanto parzialmente soddisfatta, di proporre una nuova e diversa rosa di nomi, non di certo una rosa per 3/5 uguale alla precedente.
Ma tant’è.
Purtroppo le istanze delle associazioni del Vulture non hanno fatto breccia come speravamo.
Non ci resta perciò che sperare che la Regione non contraddica sè stessa, riammettendo dalla finestra quanto uscito dalla porta, e scelga il miglior profilo.
Ci auguriamo che si faccia presto e si faccia al meglio, senza ulteriori piroette, mettendo da parte l’arroganza e la miopia che i sindaci, con l’eccezione di pochissimi, hanno sinora dimostrato.
C’è bisogno di costruire l’Ente Parco con intelligenza e rapidità.
Se lo si saprà fare, si potranno davvero gettare le basi per il rilancio dell’intera area del Vulture.
È responsabilità di tutti offrire il proprio contributo in questa fase.
I passi falsi finora commessi dovranno servirci da stimolo a cambiare registro, a rivolgere lo sguardo verso le sfide e le opportunità per questo territorio.
La Regione ora faccia la sua parte e cominci a guardare davvero all’importanza strategica che questo territorio può avere per l’intera Basilicata.
Il Vulture non chiede cementifici e inceneritori, reclama soprattutto piani e investimenti per la valorizzazione dell’ambiente e il potenziamento delle iniziative di turismo sostenibile.
C’è tanto da fare e bisogna fare presto e bene.
Il Parco del Vulture ha bisogno di un buon inizio.