Dopo il duro comunicato inviato alla nostra redazione in cui il deputato materano del Movimento 5 Stelle Gianluca Rospi aveva espresso critiche nei confronti dell’Arpab per la nuova emergenza che ha colpiti diversi Comuni del Metapontino a causa del divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile. il Direttore Generale dell’Arpab Edmondo Iannicelli ha inoltrato al deputato Gianluca Rospi del Movimento 5 Stelle il seguente invito:
Pregiatissimo Onorevole, il giudizio da lei espresso sull’Arpab è ingeneroso.
Come accaduto in passato, preferiamo discutere nel merito delle questioni e per tale ragioni la invitiamo, nei termini e nei modi che riterrà più opportuni, presso i nostri uffici per ogni utile approfondimento.
Distinti saluti.
Di seguito la nota già pubblicata di Rospi sull’eergenza acqua nel Metapontino
Rospi (M5s): “Arpab fa acqua da tutte le parti”
L’ArpaB “fa acqua da tutte le parti”. E’ davvero il caso di dirlo all’indomani di quanto verificatosi nuovamente nell’area metapontina, con i sindaci costretti ad emanare, a distanza di pochi giorni, ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile, come da comunicazione della ASM a seguito delle analisi effettuate dalla Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata. Acquedotto Lucano, come possibile verificare anche sul sito ufficiale, quotidianamente effettua prelievi per le necessarie analisi che, per quanto concerne l’acqua a servizio dell’area metapontina, risulta potabile e nel pieno rispetto della normativa vigente in riferimento ai livelli di trialometani – THM. Al fine di garantire la certezza delle analisi AL ha anche commissionato i prelievi e le analisi ad altri due laboratori accreditati (uno privato e l’IRSA-CNR), i quali hanno riscontrato valori di trialometani congruenti con quelli dello stesso Acquedotto Lucano e comunque inferiori ai limiti di norma.
È ben nota la non certificazione dei laboratori ArpaB, condizione più che paradossale, ma non è accettabile la non tempestività per eventuali analisi in situazioni che potrebbero risultare di emergenza ma che, stando a quanto certificato da laboratori accreditati, non dovrebbero destare alcuna preoccupazione.
L’ArpaB inoltre, come rimarcato in un comunicato, ha emanato due delibere con le quali afferma che la metodologia adottata per le analisi è conforme agli standard e che la stessa non è responsabile dei prelievi dei campioni, compito invece della ASM – Azienda Sanitaria Locale di Matera. Nella stessa nota ArpaB informa che “tale situazione non è nuova ma si trascina da anni”, in quello che appare un rimpallo di responsabilità (chi ne paga le conseguenze è la comunità, allo scuro di tutto in passato, a quanto pare) e, nel frattempo, la Regione Basilicata, che gli enti prima citati dovrebbero da subito informare per i provvedimenti del caso, cosa fa? Attende inesorabilmente le elezioni del prossimo autunno e, fatta eccezione per riunioni urgenti convocate che non hanno portato ad alcuna soluzione, rimane a guardare, nell’attesa magari di liberarsi di qualche illustre personaggio “scomodo”.
E intanto la stagione turistica è alle porte e l’intera area metapontina, a causa della inettitudine di un ente preposto all’esercizio di attività e compiti in materia di prevenzione e tutela ambientale, non può permettersi “gratuite” negative etichette. A questo punto è più che ovvio interrogarsi su come l’ArpaB vada a monitorare l’intero territorio lucano, in cui non mancano le aree da esaminare quotidianamente, dalla Val d’Agri alla Trisaia, senza dimenticare Melfi ed il suo termovalorizzatore, o Matera e Barile con i loro cementifici. L’intera comunità lucana (e non solo) attende risposte. Mi attiverò a livello ministeriale, interpellando anche l’ISPRA per le necessarie verifiche, affinchè si possa fare chiarezza quanto prima sulla vicenda e dare serenità ai lucani.
Nelle foto Iannicelli e Rospi