“Ripartiti 150.000 Euro alle due province per il rimborso agli agricoltori che hanno subito danni da fauna selvatica, apertura attività di selecontrollo nei 4 Parchi di Basilicata ed inizio istruttoria per la definizione del progetto integrato per la realizzazione di nuovi chiusini per la cattura dei cinghiali ed avvio di una filiera di trasformazione della carne.”
Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia al temine dell’incontro durante il quale sono stati firmati i decreti per il finanziamento di progetti che miglioreranno al fruizione dei Parchi di Basilicata per un totale di 1,8 Meuro.
I Parchi Lucani hanno accolto il personale invito e mostrato una notevole sensibilità alla problematica divenuta oramai emergenza e, nel rispetto delle Normative Nazionali e Regionali, si sono dotati nel corso degli ultimi anni di piani di gestione della specie, conformi alle linee guida ISPRA che prevedono selecontrollo, per mezzo di personale formato e autorizzato dall’Ente Parco, e catture di cinghiali con avviamento degli stessi alla macellazione o all’utilizzo a fini venatori presso recinti di addestramento cani da cinghiali oppure recinti delle Aziende Agrituristico-Venatorie.
Nel Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane il selecontrollo è già attivo, con 6 unità impiegate nell’area di Castelmezzano e 8 unità nell’area di Pietrapertosa. Nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese entro fine settembre saranno attive circa 45 unità dedicate al selecontrollo. Nel Parco Nazionale del Pollino il selecontrollo è già attivo dal 2008. Da agosto 2011 sono 370 i selecontrollori utilizzati (Calabria e Basilicata), di cui 154 che operano nel versante lucano del Parco. Anche il parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano ha dichiarato ufficialmente che attiverà entro il 10 ottobre il selecontrollo, utilizzando prevalentemente selecontrollori con residenza nei comuni dell’area interessata (che sono oltre 2200 in Basilicata).
Sempre per la fine del mese di settembre sarà data piena attuazione ai Piani di gestione del Cinghiale redatti dai singoli Parchi, mentre procede spedita l’istruttoria del progetto integrato (che investirà dal prossimo incontro anche il dipartimento sanità) dei 4 parchi e che implementerà di ben 29 chiusini nuovi, su una superficie totale (dei 3 parchi) di circa 194.000 ha, l’azione di cattura, avviando al contempo la sperimentazione di una filiera dell’utilizzo delle carni di cinghiale, anche mediante l’allestimento di adeguati centri di raccolta e di lavorazione delle carni nel rispetto delle direttive comunitarie.
“Un impegno politico serio per affrontare il problema in maniera decisa e in tempi brevi che mette in campo, in accordo con i Parchi, – dichiara l’assessore Luca Braia – le azioni utili per far rientrare dall’emergenza il fenomeno dei danni da fauna selvatica a partire dal rispetto e dall’applicazione del Piano di abbattimento provinciale, provando ad utilizzare in maniera strategica gli strumenti consentiti dalle norme che riguardano sia le aree protette che le aree non vincolate e recuperando infine le risorse economiche per far fronte ai danneggiamenti subiti dagli agricoltori.
Entro il 10 ottobre 2015 saranno operative tutte le attività di selecontrollo e abbattimento selettivo degli ungulati. Questo ci consente – conclude Luca Braia – da una parte di arginare in maniera decisa il problema della sovrappopolazione dei cinghiali e, dall’altra, di ragionare in termini di creazione di una filiera della trasformazione della carne di cinghiale, il cui mercato in Basilicata ha un valore economico significativo, e per la quale è necessaria una migliore gestione della logistica per il trasporto della materia prima e della macellazione.”