I Comitati “Possibile Basilicata” in una nota sostengono l’iniziativa di Legambiente per consentire all’interno di edifici e condomini la distribuzione di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili e istituire vantaggi fiscali per le singole utenze che auto producono da fonti pulite.
Sosteniamo convintamente l’iniziativa di Legambiente per consentire all’interno di edifici e condomini la distribuzione di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili e istituire vantaggi fiscali per le singole utenze che auto producono da fonti pulite. Per questo chiediamo ai sindaci della Basilicata, che sono stati impegnati nell’affermare la fine dell’era fossile a sottoscrivere il Manifesto per l’autoproduzione da rinnovabilisostenuto da già 350 sindaci italiani, fra i quali Aliano, Tursi, Tito, Garaguso, Brienza, Maratea e Moliterno. Iniziativa sostenuta dal nostro gruppo parlamentare, da altri gruppi e da numerose associazioni.
Secondo Legambiente l’autoproduzione da fonti rinnovabili (con i suoi molteplici protagonisti come i prosumer, ossia soggetti al contempo produttori e consumatori di energia elettrica) rappresenta una grande potenzialità per promuovere l’innovazione, creare lavoro, favorire gli investimenti e ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti. Per questo si sta impegnando nel cancellare le barriere che attualmente impediscono al condominio, alle famiglie e alle imprese di utilizzare energia autoprodotta da fonti rinnovabili.
Gli ambientalisti hanno infatti sottolineato i problemi di “un quadro normativo complicato e contradditorio, addirittura penalizzante dopo la riforma delle tariffe elettriche, tanto da arrivare a vietare la distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili”, a vietare di distribuire energia elettrica pulita autoprodotta tra più imprese di uno stesso distretto industriale e a far pagare la stessa tassa sull’autoconsumo a una raffineria e un impianto solare.
Ad esempio i condomini, in cui vivono oltre 20 milioni di persone, attualmente beneficiano solo in minima parte dei vantaggi che possono portare le fonti rinnovabili, per via di regole che impediscono di produrre e scambiare l’energia tra le diverse utenze.
Dalla constatazione di queste criticità nasce l’idea dell’Alleanza per l’autoproduzione, con l’adesione da parte di oltre 350 Sindaci al Manifesto promosso da Legambiente per creare una nuova gestione energetica che parta dai singoli territori. In Basilicata per l’attuazione dell’iniziativa, sarebbe auspicabile un protagonismo della Società Energetica Lucana, come ha già fatto per i PAES, sia in termini di coordinamento che di elaborazioen di proposte normative di riferimento e di consulenza per comuni e privati.
Le proposte principali contenute nel Manifesto di Legambiente sono:
1) All’interno degli edifici deve essere consentita la distribuzione di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili attraverso reti private.
In questo modo si apre ad innovazioni nella gestione elettrica e del riscaldamento nei condomini, negli edifici per uffici e commerciali.
2) Tra aziende limitrofe deve essere consentito lo scambio di energia elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili o in cogenerazione ad alto rendimento attraverso reti private, in modo da aprire ad innovazioni nei distretti industrialie nello scambio di elettricità da fonti rinnovabili tra aziende limitrofe.
3) Le amministrazioni pubbliche devono poter utilizzare la rete elettrica per lo scambio di energia prodotta da impianti da fonti rinnovabili tra edifici di proprietà.Per dare la possibilità ai Comuni di investire nelle fonti rinnovabili e di scambiare energia tra i diversi edifici pubblici.
4) Le utenze domestiche devono poter beneficiare di vantaggi fiscali e semplificazioni nell’autoproduzione da fonti rinnovabili.
In questo modo si aiutano le famiglie a installare impianti solari sui tetti direttamente per i consumi di illuminazione, riscaldamento, raffrescamento.
5) L’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili deve beneficiare di vantaggi sugli oneri parafiscali in bolletta per i vantaggi ambientali che determina.In questo modo si rendono vantaggiosi gli investimenti nell’autoproduzione, distinguendo nella tassazione tra impianti da fonti rinnovabili e invece da fonti fossili.
Gli aderenti al Manifesto si sono resi conto che aprendo all’autoproduzione negli edifici, nei distretti produttivi, nello scambio tra aziende, si può creare una gestione integrata di impianti di produzione e di accumulo, sistemi efficienti in grado di offrire un efficiente servizio di bilanciamento e dispacciamento rispetto alla rete, e capace di programmare immissioni e prelievi.
La presidente di Legambiente Rossella Muroni ha infatti chiesto al Governo: “Il referendum del 17 Aprile ha messo in evidenza quanto l’Italia abbia bisogno di una strategia energetica per uscire dalle fonti fossili. Per questo chiediamo al Governo di eliminare barriere e tasse nei confronti dell’autoproduzione e aprire a processo di innovazione che, oltre ad essere nell’interesse generale, è oramai riconosciuto come competitivo anche dalla Commissione Europea”.
Puo’ essere questa, una prima risposta ai 13.500.000 elettori che con il loro SI hanno detto basta con l’era del fossile.
Comitati Possibile Basilicata.