L’Ente Parco della murgia materana ha presentato questa mattina nella sede in via Sette Dolori nei Sassi di Matera i lavori eseguiti per il recupero dell’antica cisterna del Comune, recuperata dall’Ente e sita in località Piano di Trasano Concavaglio.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato l’assessore comunale Tiziana D’Oppido, Michele Grieco per i Vigili del fuoco di Matera, un rappresentante dei Carabinieri Forestali di Matera, il coordinatore del Centro Studi di Conservazione della biodiversità dell’Ente Parco, Vito Santarcangelo, l’architetto progettista e direttore dei lavori Vincenzo Stella, il presidente e il direttore dell’Ente Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia ed Enrico De Capua.
Nell’ambito del programma comunitario Inn Green Paf finanziato dal dipartimento ambiente della Regione Basilicata l’Ente Parco ha pubblicato un bando con un investimento di 70 mila euro.
I lavori di pulizia e ripristino della cisterna sono stati eseguiti dall’impresa Sacco, che si è aggiudicata i lavori.
L’Ente ha recuperato questo antico manufatto storico, con l’obiettivo di destinare la cisterna a funzioni di protezione civile e consentire a vigili del fuoco e a volontari di prelevare acqua per lo spegnimento di incendi boschivi.
L’opera, realizzata tra la fine del Settecento ed i primi anni dell’Ottocento, si trova nei pressi del “Bosco del Comune” ed, un tempo, era utilizzata per il prelievo dell’acqua e per l’abbeveramento di mandrie e greggi di animali.
I lavori di recupero hanno previsto la rimozione degli arbusti e il recupero funzionale della cisterna con un ripristino dell’impermeabilità delle pareti.
Sono stati eseguiti anche lavori di ripulitura della parte superiore e di integrazione di alcune parti mancanti della struttura, ed infine sono state realizzate le quattro colonnine in tufo per ripristinarne l’originario valore storico.
Il Presidente dell’Ente Lamacchia ha dichiarato: “L’intento era recuperare un importante manufatto, realizzato tra la fine del Settecento ed i primi anni dell’Ottocento, per farlo ritornare al suo antico splendore. La cisterna sarà ora un punto di presa d’acqua per i Vigili del fuoco, dal momento che dista solo 500 metri dal bosco del Comune. Siamo molto felici di questo intervento, che riteniamo possa offrire un valore aggiunto per l’intera comunità”.
Michele Capolupo
Di seguito la scheda della Cisterna del Comune
La Cisterna del Comune è stata realizzata tra la fine del settecento ed i primi anni dell’ottocento.
A conferma di quanto ipotizzato prima dell’intervento di recupero, alla fine dei lavori è stato fatto uno studio metrologico, utilizzando le unità di misura della fine del settecento, confermato anche l’ipotesi che la parte strutturale fosse stata assemblata in cava e trasportata successivamente in cantiere. La misura risulta rilevata è di palmi cinquanta per trenta, pari a cinque canne per tre.
La individuazione del sito nel quale è stato realizzato è caratterizzato da una depressione con un bacino naturale di circa due ettari.
Nel tempo lo sfruttamento agricolo dell’area, iniziata nell’ottocento ed ai massimi nei primo del novecento, allorquando veniva lottizzato con i così detti demani, ne diminuivano sensibilmente la dote idraulica a poco meno di un ettaro.
E’ stato comunque documentato un intervento di manutenzione da parte del Genio Civile della fine degli anni ’70, che si è ritenuto di conservare il più possibile.
Nel corso dei lavori è emerso con grande sorpresa la presenza di una pavimentazione circostante la cisterna che è stata recuperata con l’effetto di aumentarne l’impatto prospettico del manufatto edilizio.
Le colonnine superiori che costituiscono il tradizionale sistema di prelievo dell’acqua (vaccuaro) sono state ricostruite per due ovvie ragioni. La prima è di natura storica, in quanto si ricostruisce l’originario organismo storico; la seconda è di natura strategica, in quanto permette una visibilità immediata in fase di avvicinamento.
Le opere di nuova realizzazione, come le colonnine in tufo ed i muretti a secco sui bordi della nuova strada di acceso, sono stati realizzati con materiali rinvenuti sul posto e sono stati trattati con processo di invecchiamento con la cenere.
Il volume di acqua che può essere conservato all’interno della cisterna è pari a circa 400 mc, il quale rappresenta un presidio fondamentale per garantire i rifornimento dei VVFF per un eventuale utilizzo nell’adiacente Bosco del Comune.
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)