La LIPU di Gravina che opera anche ad Altamura ha inviato una lettera al Comune di Altamura avere informazioni circa la campagna di derattizzazione e di disinfestazione che in questi giorni si sta compiendo lungo il torrente Jesce chiedendo ragguagli sul monitoraggio, la metodologia di controllo e sugli eventuali effetti collaterali trattandosi di esche avvelenate che potrebbero produrre effetti negativi anche lungo il corso del torrente. Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera.
Al Sindaco di Altamura Mario Stacca
All’Assessore all’AgricolturaCarlo Loiudice
All’Assessore all’Ambiente Domenico Antonio Cappiello
All’Ufficio Ambiente e Agricoltura
Oggetto: interventi di derattizzazione e disinfestazione sul Torrente Jesce.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa dell’avvio di interventi di derattizzazione e
disinfestazione lungo il Torrente Jesce ad opera di ditta incaricata dal comune di Altamura.
Consapevoli della priorità da attribuire alla tutela della salute ed igiene pubblica, riteniamo altrettanto fondamentale la tutela ambientale, stante la stretta connessione fra ecosistema e salute umana. Ancor più se in un’area protetta (Parco nazionale, parco regionale o Sic/Zps) per la quale, non a caso, sono vigenti specifiche norme a difesa della biodiversità.
Ogni intervento effettuato sull’ambiente, se non correttamente eseguito, potrebbe avere effetti negativi anche sulla salute umana, oltre che sugli animali, a maggior ragione se vengono utilizzate sostanze nocive che possono entrare nella catena alimentare. La scrivente associazione di protezione ambientale, nell’ottica di una collaborazione reciproca, chiede di acquisire un disciplinare o capitolato nel quale eventualmente siano state esposte le modalità di intervento e la metodologia di controllo, di monitoraggio e di rimozione delle eventuali carcasse di animali morti e potenzialmente dannosi per gli animali predatori.
La nostra attenzione è rivolta soprattutto alle specie non target come animali domestici e altra fauna selvatica (rapaci, mammiferi, fauna acquatica ecc…) che accidentalmente potrebbe venire in contatto con le sostanze impiegate, sia direttamente sia indirettamente attraverso l’ingestione di roditori che hanno consumato l’esca.
Saremmo inoltre interessati ad acquisire informazioni che riguardano il posizionamento delle esche rodenticide al fine di monitorare in maniera mirata il territorio circostante, compatibilmente con le risorse umane disponibili. Nell’attesa di riscontro, porgiamo distinti saluti.
Gravina in Puglia, 21 ottobre 2013
Il Responsabile LIPU Gravina Saverio D’Erasmo
Avete trovato pesci a tre-quattro occhi o altri pesci o animaletti geneticamente modificati???? 🙂