L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Basilicata ha esaminato i campioni di sedimento argilloso rinvenuti nei pressi della foce del fiume Cavone e prelevati venerdì 8 maggio.
Si ipotizzava che il colore scuro della sabbia (“fanghi neri”) fosse stato causato da inquinamento di tipo estrattivo.
La questione del possibile inquinamento da idrocarburi nelle spiagge di Pisticci era stata sollevata da alcuni articoli pubblicati sulla stampa nazionale e locale.
Le analisi eseguite sul campione in esame non hanno evidenziato presenza di idrocarburi e relativamente alla presenza di metalli pesanti nei sedimenti fluviali (tra cui mercurio, nichel e piombo) la normativa vigente (D.Lgs 152/2006) non prevede concentrazioni limite.
I tecnici Arpab precisano, altresì, che le concentrazioni riscontrate per i metalli analizzati rientrano ampiamente nei limiti di cui al D.Lgs. 152/ 2006 per i valori limite di concentrazione nel suolo e nel sottosuolo dei siti destinati ad uso verde pubblico, privato e residenziale.