Fanghi tossici, senatore De Bonis: “Nel 2018 presentai emendamento contro art. 41 decreto Genova. Se necessario presenterò mozione”. Di seguito la nota integrale.
“È un classico che in Italia la politica arrivi sempre dopo la giustizia. Ce lo dimostra in questi giorni ciò che sta emergendo dall’inchiesta a Brescia sui fanghi tossici sversati nei terreni agricoli del Nord Italia. Ed è avvilente che nonostante l’impegno, la lungimiranza e il lavoro profusi su questo tema siamo qui a registrare gli effetti di una impostazione marcia fin dalla radice, con quel peccato originale che è l’articolo 41 del Decreto Genova, il quale legalizza l’uso di fanghi di depurazione industriali come fertilizzanti. È evidente che ci sia un sistema delinquenziale che abusa dei varchi normativi e delle pressioni lobbistiche che li hanno consentiti”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, in un’intervista al Salvagente, commentando la vicenda dei fanghi tossici emersa pochi giorni fa. Il senatore si è fatto promotore da molto tempo della soppressione dell’articolo 41 del cosiddetto Decreto Genova. Il Salvagente ha lanciato una petizione per chiedere al presidente Draghi e ai ministri competenti per chiedere la modifica dell’articolo in questione, che ha già raccolto 81mila firme.
“Nel 2018 – racconta il senatore – ho proposto un pacchetto di emendamenti innanzitutto per sopprimere del tutto l’articolo 41, che introduce nel Decreto ‘disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione’. In base all’articolo, ‘al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione’, il governo ha fissato soglie molto più alte di idrocarburi e altri contaminanti consentite nei fanghi. Dopo aver pagato politicamente in prima persona per questa battaglia, nel 2019 ho presentato un’interrogazione ad hoc all’allora Ministro Costa, che non mi ha mai risposto. Pochissimi giorni fa ho richiesto formalmente un incontro con il ministro per la Transizione ecologica Cingolani. Ha assunto relativamente da poco la guida del Ministero, e probabilmente non è informato di tutti i fatti, quindi vorrei aggiornarlo sullo stato dell’arte. Nel frattempo, data la situazione e questa prova inconfutabile di fatti accertati dalla magistratura, ho predisposto una mozione che sottoporrò all’attenzione dei colleghi in modo tale da dare un indirizzo più celere all’azione di governo, affinché questa normativa che già era in contrasto con le norme europee possa essere revisionata. Sono passati tre anni, il tempo è stato sufficiente per smaltire l’eccesso che c’era, e il governo deve incaricare subito anche una commissione specifica di esperti che predisponga una normativa adeguata sul tema”.