Decisione d tutti gli enti coinvolti convocati dalla Regione, prospettando anche l’attivazione dei poteri sostitutivi, accompagnata dalla richiesta di ulteriori garanzie di messa in sicurezza. Parallelamente via ai sondaggi nell’area esterna a caccia di “collegamenti” con l’impianto. De Filippo alla Spa: “Collaboriamo o sapremo comunque tutelare la Basilicata”
Chiedere immediatamente alla società Fenice un nuovo progetto di bonifica del sito industriale inquinato (così come prescritto dalla Conferenza di Servizi, supportata dall’Ispra, e confermato dal Tar) oltre a ulteriori garanzie sulla messa in sicurezza, e procedere parallelamente con indagini sulle falde nell’area esterna al perimetro dell’impianto industriale per definire se vi è inquinamento e se può essere collegato all’attività di Fenice e chiedere successivamente alla società di effettuare la eventuale caratterizzazione.
E’ il punto di approdo a cui è arrivato oggi il tavolo convocato dal presidente della Regione Vito De Filippo con tutti soggetti pubblici interessati alla vicenda (Regione, Provincia di Potenza, Comune di Melfi, Arpab e Asp) per decidere come procedere a valle della sentenza del Tar che ha confermato le carenze del progetto di bonifica presentato dalla società indicando, al tempo stesso, che nel perimetro esterno al sito industriale alla stessa Fenice potrà essere chiesto di attivarsi solo dopo che sarà emerso che l’inquinamento di quelle aree è in relazione all’attività del termovalorizzatore.
La scelta fatta è stata quella di mettere i diversi aspetti in parallelo, per evitare che i ritardi su un fronte si riverberino sull’altro, e si è perciò deciso di indire una nuova conferenza di servizi, incentrata su bonifica e messa in sicurezza del sito, già per il prossimo 12 giugno. La volontà di tutti i partecipanti all’incontro (oltre al presidente De Filippo affiancato dal direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano c’erano il vicepresidente della Provincia, Massimo Macchia, il sindaco di Melfi Livio Valvano col suo vice Rinaldo Di Ciommo, il direttore generale dell’Arpab Raffaele Vita e il Direttore del Dipartimento di Prevenzione collettiva della Salute Umana dell’Asp, Francesco Negrone, coi relativi staff tecnici) è di giungere in tempi stretti alla definizione di un progetto condivi sodi bonifica del sito con relativo crono programma da rispettare, prospettando anche, in assenza di una risposta in tal senso dell’azienda, l’attivazione di poteri sostitutivi, secondo quanto previsto dalle norme.
La scelta di dar corso in tempi stretti alla bonifica del sito, comunque, è tutt’altro che la rinuncia a portare lo sguardo anche fuori dal recinto dell’impianto. Come indicato dal Tar si procederà in tempi stretti a prelievi in grado di testare il grado di inquinamento e verificarne la natura per poi chiamare in causa (a partire dalla caratterizzazione e fino alla bonifica) Fenice o chi altri ne dovesse risultare responsabile. Un passaggio che vede coinvolto in prima linea il Comune di Melfi (supportato economicamente dalla Regione) che si appresta a ricevere all’inizio della prossima settimana il piano dei sondaggi nell’area esterna predisposto dai tecnici incaricati, per poi passare celermente in fase operativa.
Nel ribadire la propria determinazione, il sindaco Valvano ha ringraziato il presidente De Filippo per aver convocato l’incontro e ha espresso anche “apprezzamento e gratitudine per il lavoro che il dipartimento porta avanti su questa procedura”, auspicando “al contempo “ che con altrettanta forza si affronti anche la procedura relativa alla definizione dell’Autorizzazione integrata ambientale per Fenice”, ricevendo assicurazioni in tal senso dal direttore Viggiano che ha annunciato, tra l’altro, che ci sarà “un grande avanzamento su prescrizioni e governo ambientale dell’impianto, con un forte protagonismo dei territori nelle scelte e nei controlli”.
“Fenice Spa – ha concluso il presidente De Filippo – deve aver ben chiaro che si trova di fronte ad un sistema di amministrazione pubblica che parla con una sola voce e si muove all’unisono. Non facciamo nulla contro nessuno, ma pretendiamo che si proceda alla bonifica e si proceda in tempi certi, riportando la situazione allo stato preesistente. Se c’è la volontà di collaborare si può procedere nel rispetto di tutti, diversamente sapremo comunque tutelare la nostra gente e il nostro territorio”.
bene!