“La festa della transumanza è in definitiva il segno dell´impegno del Parco per tutelare innanzitutto la podolica, razza molto rustica abituata ad alimentarsi non con mangimi della zootecnia industriale ma conducendo le sue giornate al libero pascolo fra le profumate erbe murgiane.
Ma tutelare la razza podolica significa tutelare i mestieri rurali soppiantati negli ultimi tempi dalle più moderne professioni metropolitane: dal pastore che guida le mandrie all´esperto casaro produttore dei rinomati prodotti fatti a mano: dalla ricotta, alla treccia, dalla manteca per finire al rinomatissimo caciocavallo podolico. Un patrimonio di saperi e sapori autentici, di un vivere antico che rischia di essere cancellato nel tempo di una notte…”. (tratto dal sito ufficiale dell´Ente Parco)
Come ogni anno, a giugno l´Ente Parco ci propone “la festa della transumanza”, “segno dell´impegno del Parco per tutelare innanzitutto la podolica” .
Come ogni anno, nel mese di maggio, le acque del torrente Gravina risultano ridotte a cloaca. Da anni, la Podolica al libero pascolo fra le profumate erbe della murgia è costretta ad abbeverarsi in questi luoghi e mai nessuno si è posto il problema della tutela dell´animale, di igiene pubblica o del rischio sanitario. Per evitare guai maggiori, sarebbe meglio tornare ai sistemi di approvvigionamento idrico tradizionale, ripristinando magari gli antichi palombari e pozzi della murgia. Sono passati circa 13 anni dalla nascita dell´Ente Parco, non un circuito di raccolta d´acqua è stato recuperato, riattivati o messo a disposizione della colonia di podaliche. E´ probabile, anzi certo, che il nostro interesse verso questo animale si esaurisca a tavola, dopo aver apprezzato un´abbondante bistecca arrosto e del buon caciocavallo.
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