Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, in una nota torna ad occuparsi della fiaccola di sicurezza del centro oli di Viggiano che si è già innalzata per due volte in maniera anomala. Di seguito la nota integrale.
13 gennaio, 26 agosto: ENI i guasti si ripetono e Pittella promuove Eni per le assunzioni!!
Il 13 gennaio scorso la fiaccola di sicurezza del centro oli di Viggiano si innalzava in maniera anomala per oltre un’ora. L’Eni comprava una pagina di giornale e rassicurava: errore umano, nessun malfunzionamento si tratta di una procedura di emergenza, nessun pericolo per le persone o l’ambiente. Il 13 gennaio l’Assessore Berlinguer inviava diffida così come previsto dalla legge nel caso di violazioni dell’A.I.A., l’autorizzazione integrata ambientale, perché “… la ricorsività è elemento di violazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Su questa base abbiamo ritenuto appunto di scrivere la nota al 17 gennaio e intimare alla impresa di porre in essere tutte le attività necessarie a scongiurare eventuali successivi malfunzionamenti.”
Così diceva l’Assessore in risposta alla nostra interrogazione nella quale avevamo chiesto: come in realtà stessero le cose e quali misure l’Eni avrebbe attuato per evitare nuovi incidenti simili.
Ma l’Assessore ci teneva a precisare che, nonostante la diffida, “i rapporti con Eni sono buoni e vanno preservati”. E l’Eni, in questo idillio, dichiarava che avrebbe provveduto ad una serie di accorgimenti, da corsi di preparazione del personale a nuovi strumenti elettronici “con l’inserimento di un sistema di impedimento meccanico che non consenta all’operatore neppure inavvertitamente di poter disattivare l’alimentazione secondaria. Quindi una serie di rimedi fisici che impediscano inavvertitamente di toccare, rimuovere, sospendere l’alimentazione.”.
Lo scorso 26 agosto si ripete un analogo episodio. Anzi, pare che nel giro di tre giorni ce ne siano stati due. L’Eni dichiara che, questa volta, si è trattato del blocco di una turbina. Ma qualcun altro ha fatto controlli per verificare cosa sia effettivamente successo o dobbiamo fidarci di nuovo, solo, delle dichiarazioni dell’azienda Eni? È paradossale che la Regione non controlli direttamente quali sono le cause delle fiammate che comunque immettono nell’atmosfera sostanze inquinanti.
Ci chiediamo: e ora? Dopo la diffida che farà l’Assessore? Quali saranno “le azioni più forti” che a gennaio aveva promesso in caso di nuovi malfunzionamenti? O dopo la diffida, seguirà un’altra diffida e poi un’altra senza che in concreto si faccia nulla? Per ora tutto tace.
Noi abbiamo presentato una nuova interrogazione per sapere le intenzioni della Giunta. In certe questioni che coinvologono la salute e l’ambiente, si deve intervenire tempestivamente. Non si può rischiare di lasciare tutto al caso. E soprattutto la Regione deve porsi come tutore della salute dei cittadini e dell’ambiente e non come mero destinatario, passivo, di dichiarazioni unilaterali da parte degli stessi soggetti che potenzialmente potrebbero causare gravi danni.
Potenza 28/08/2014
Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale