L’associazione Ambiente e legalità torna ad occuparsi di questioni ambientali ed in particolare di un’autorizzazione regionale che ha finanziato due aziende a bruciare rifiuti per produrre energia elettrica. Di seguito la nota integrale.
La DGR n. 578 del 27 giugno 2013, autorizza una ditta di Ferrandina e un’altra Bernalda a bruciare rifiuti per produrre energia elettrica. Non uno ma due inceneritori. La ditta di Ferrandina produrrebbe ben 14 MW di energia elettrica bruciando rifiuti all’ interno della sua piattaforma ubicata nell’ area industriale di Ferrandina. La piattaforma tratta il recupero dei rifiuti, pericolosi e non, urbani e speciali, e della stessa ha chiesto l’ ampliamento ed il progetto ha ottenuto un finanziamento per 4 milioni di euro.
Altro che recupero, altro che produzione di CSS come ultima fase di un complesso e articolato processo imperniato sull’ attività di riciclo. Al centro di questa bella invenzione vi è il processo di piroscissione( processo “ a caldo”di decomposizione dei rifiuti )al fine di ottenere olio, syngas, biogas, cioè materie prime per la produzione di energia elettrica. Per produrre 14 MW di energia elettrica, di quanti rifiuti bruciabili ha bisogno l’ impianto? Diciamo 200mila tonnellate! Ci si ricordi che la Provincia di Matera in un anno ne produce 80 mila, di urbani!
Vi è da aggiungere che al processo di piroscissione sono sottoponibili i fanghi di perforazione,fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli, pitture, vernici, smalti , toner ecc ecc. cioè rifiuti pericolosi e non pericolosi industriali.
In buona sostanza un centro di recupero a freddo dei rifiuti , incentrato sulla produzione di materia prima seconda,si trasforma in un centro di recupero con produzione di energia elettrica da rifiuti( inceneritore), un centro di recupero ,quale indispensabile infrastruttura della raccolta differenziata spinta ,si trasforma in una piattaforma incentrata sul recupero energetico in loco dei medesimi, anche a scapito della stessa produzione di CSS!
Stretti tra megalomania industriale( quantità di rifiuti trattabili tali da coprire l’ intera produzione regionale, e per gli speciali anche extra regionali) e inadeguatezza dei mezzi finanziari utili agli scopi megalomani, gli imprenditori nostrani, in spregio alla tutela del proprio territorio, pensano di massimizzare i guadagni( vendita delle frazioni avviate a riciclo, produzione di CSS ecc)ed abbattere i costi (voce importante il consumo di energia elettrica per l’ avvio e l’ esercizio degli impianti) incenerendo i medesimi con le relative emissioni in atmosfera di metalli pesanti ed altri inquinanti nocivi per la salute umana. Ci batteremo con tutte le nostre forze perché questo non accada!
Ambiente e legalità, presidente Anna Maria Santa Dubla.
LA SPAZZATURA E LE LACRIME DI COCCODRILLO Risposta ad Ambiente e legalità “ Anna Maria Dubla e al Quotidiano”
Prima di denunciare e aumentare disinformazione al povero popolo schiaffeggiato da tutti anche da chi pensa che vi sia un paladino della giustizia !!! Bisogna conoscere i progetti tecnici e funzionali anche perché non vi è stato erogato nessuno finanziamento pubblico per costruzione di inceneritori !!! e a tutto oggi non è stato erogato neanche un EURO per la piattaforma di recupero da ampliare che gestisce la selezione e il recupero della frazione differenziata la quale sarà potenziata per recuperare anche la frazione indifferenziata recuperando tutti i materiali nobili : plastiche divisa per tipologia e colore , carta e cartone , alluminio , ferro ,legno, vetro ecc. la parte non recuperabile verrà trasformata in CSS per poi essere trasformata in materia prima “Prodotti” (metano- olio combustibile tramite un processo di seguito descritto ) che non è un inceneritore e a sua volta trasformata in energia elettrica .(eliminazione di Discariche e inceneritori e termovalorizzatori ) La prima parte meccanica “ Sistema a Freddo” gia in funzione che sarà ampliata e potenziata viene riferita a una fase di separazione e classificazione dei vari componenti dei rifiuti utilizzando dei sistemi meccanici automatizzati. In questo modo dalla massa dei rifiuti vengono rimossi i componenti riciclabili.Tipicamente vengono sfruttati nastri trasportatori, magneti industriali, separatori galvanici a corrente parassita, vagli a tamburo, vaglio a dischi, macchine spezzettatrici e altre apparecchiature appropriate.Solo la frazione non recuperabile dopo il primo passaggio verrà trasformato in CSS . Umberto Ducati, trentino, uno degli studenti più brillanti del Liceo Prati, è oggi ordinario di Chimica – Fisica Applicata del Politecnico ci Milano, dove in particolare ha studiato il trattamento dei rifiuti urbani. Intervistato recentemente ha dichiarato quanto segue:”Il mio contributo è stato principalmente sul metodo della pirolisi, ma mi sono occupato anche degli altri metodi di smaltimento dei rifiuti. e posso dire che l’incerenimento è una tecnologia vecchia di millenni. La pirolisi trattamento termico (in assenza di aria quindi non è un inceneritore ) dei rifiuti trasforma i rifiuti non recuperabili in prodotti che posso essere venduti sul mercato o riutilizzati , la rimanenza di lavorazione è un residuo carbonioso, analogo alla carbonella usata per i barbecue. Il sistema può operare con a monte la raccolta differenziata, ma anche senza; tutto a completamento del sistema di recupero e riciclo totale dei rifiuti in un unico ciclo autosufficiente . La carbonella, utilizzabile per il termoriscaldamento, se bruciata in stufe ha un potere inquinante inferiore a quello della legna. Si crea un gas che si trascina tutte le sostanze inquinanti e di cui è agevole la rimozione attraverso il lavaggio a secco. Questo tipo di gas è combustibile ed uno volta lavato diventa ambientalmente identico al metano che servirà ad autoalimentare l’intero sistema a freddo del recupero dei rifiuti . In Italia si va avanti ancora con il concetto di inceneritori, ma l’inceneritore crea diossina, la pirolisi non crea diossina nociva all’ambiente. In Sardegna funziona senza problemi un impianto di pirolisi, che tratta i rifiuti ospedalieri, ed è risaputo, sono i più difficili da gestire senza gravissimi danni all’ambiente. Un altro impianto lo ha realizzato la Siemens in Cornovaglia e funziona benissimo. Con la pirolisi la temperatura raggiunta è di 500 gradi, nella massificazione la temperatura è ben oltre superiore arriva a 2.200 gradi. L’impianto di pirolisi ha emissioni inquinanti ZERO contro quelle elevate dell’inceneritore”. Ora perché politici e Comuni, Governo e associazioni ambientaliste fanno finta di nulla non è dato capire,l’ipotesi: in ITALIA non interessa e come al solito ci faremo sorpassare dalle altre Nazioni anche quelle meno emancipate. Per i finti ambientalisti non importa dei rifiuti basta solo che dicano falsità per bloccare tutti e tutto questa è l’Italia della crisi e degli ignoranti E noi inviamo i nostri ricercatori all’estero mentre da noi tutto muore. Napoli e tutte le regioni avrebbero eliminato discariche ,inceneritori e termovalorizzatori gia da anni , avrebbe risolto da tempo il problema della spazzatura, se qualcuno avesse pensato a questa soluzione invece spendiamo per mandare in Germania o nelle varie Regioni quello che viene messo nei cassonetti con gravissimi danni economici e di inquinamento dei suoli per l’intera Italia.
CHE TRISTEZZA! Povera ITALIA e Povero Popolo !!!!
Non voglio Discariche e siamo d’accordo !!! Non vogliono inceneritori e termovalorizzatori e siamo d’accordo !!! Ma se non vogliono ne il recupero e ne il riciclo,i rifiuti li facciamo mangiare a loro !!!!!