L’istituzione di un Fondo Permanente destinato a finanziare i giovani meritevoli che intendono intraprendere un percorso di studi universitari e/o intendono assolvere una formazione post universitaria sotto forma di Master, di corso di specializzazione, di dottorato di ricerca, ecc. e, inoltre, a promuovere e supportare la nascita e l’avvio di nuove imprese realizzate nella forma della “startup innovativa”, mediante la concessione di benefici a titolo di contributi a fondo perduto a copertura delle spese di avvio dell’attività economica, dei costi per l’investimento e delle spese per la gestione relative al primo anno di esercizio. E’ questa la “controproposta” del Gruppo di Forza Italia rispetto a quella spiegata ieri dal Presidente Pittella sull’utilizzo del fondo 3% royalties (ex card carburanti) illustrata oggi ai giornalisti dal capogruppo Michele Napoli e dal consigliere Paolo Castelluccio.
Nel sottolineare che la proposta, contenuta in una mozione che sarà presentata in occasione della prossima seduta del Consiglio, si inserisce nella strategia di Forza Italia di “incalzare la Giunta sulle azioni di governo da compiere e quindi non dire solo no”, Napoli ha detto che “è necessario scongiurare il rischio di duplicazione di interventi e misure adottate dai diversi livelli di governo, legittimati al soddisfacimento di interessi ed esigenze comuni. Alcune delle misure previste dall’ Accordo siglato con il Mise, alle quali sono destinate le risorse derivanti alla Regione Basilicata per effetto dell’attività di estrazione petrolifera, sono oggetto di altre fonti di finanziamento quali i PO FESR e FSE 2014-2020 o sono già previste da provvedimenti statali (cosiddetto Job Act emanato dal Governo). Un esempio: il FSE destina alla Basilicata nel sessennio 298 milioni di euro per finalità sociali e di reinserimento lavorativo. Che senso ha – è l’interrogativo del capogruppo di Fi – aggiungere altre risorse che vanno dunque sottratte ad altre finalità?”.
Per Napoli “la sfida dei mercati si vince puntando su qualità, innovazione e ricerca, mentre in Basilicata, a gennaio dell’anno in corso, risultavano iscritte nel Registro delle Imprese solo 20 Startup innovative, a fronte di un dato nazionale di ben 3208 unità, vale a dire le startup innovative censite sul nostro territorio rappresentano lo 0,6% del totale dato lontanissimo rispetto a quello fatto registrare da Regioni come la Lombardia (705 startup innovative pari al 22% del totale nazionale) o la Campania (184 startup pari al 5,9% del totale del Paese). L’ostacolo più difficile per la maggior parte di queste imprese è la mancanza di capitale necessario a finanziare l’iniziativa economica e la difficoltà ad ottenere credito dalle banche”.
Nel riferire che il Presidente Pittella “sia pure informalmente ha manifestato interesse alla proposta di Fi” il capogruppo azzurro ha quindi ricordato che “il tessuto produttivo lucano versa in condizioni di disagio come testimoniato dalla perdita di 15 punti percentuali di PIL dall’inizio della crisi e dal saldo nati-mortalità delle imprese lucane registrato alla fine dell’anno 2014 (positivo di sole 7 unità con 2955 iscrizioni e 2948 cessazioni) e con una percentuale di crescita dello 0,01%, inferiore sia alla media nazionale( + 0,21%) sia alle performance di altre regioni come il Lazio( + 1,39 %), la Campania( + 0,88%) o la Lombardia( +0,72%)”.
Castelluccio ha contestato al Presidente Pittella “la mancanza di un atto di coraggio di scelte e di onestà nel riconoscere che il “tesoretto” del 3% dell’ex card carburante è il risultato di un lungo ed appassionato impegno del centrodestra, altrimenti non avremmo avuto il fondo aggiuntivo al 7% di royalties. Purtroppo il Governatore – ha aggiunto – non è stato in grado di fare un bilancio in termini di risultati significativi del miliardo di euro speso sinora grazie ai proventi del petrolio. Per non ripetere ancora lo sciagurato errore di dissipare le risorse in mille rivoli – ha detto Castelluccio – rivendichiamo misure in direzione delle start up innovative e dell’agricoltura e del turismo. Si pensi a cosa può produrre una “riserva” anche limitata per il turismo che oggi è in condizioni di arretratezza di infrastrutture e servizi e registra una stagione media, nel Metapontino, di 50 giorni e all’agricoltura che ha chiuso il 2014 con 900 aziende in meno. I benefici sarebbero di gran lunga superiore per l’occupazione, diretta ed indotta, l’imprenditoria e le realtà locali. Non dobbiamo abituare i lucani all’elemosina ma alla produttività e al lavoro vero superando il pantano in cui è finita per precise responsabilità politiche l’economia regionale”.