Solo per rispetto della verità e della chiarezza sono necessarie alcune precisazioni in merito alla vicenda Geogastock dopo le esternazioni di esponenti della politica locale.
La società Geogastock, alla fine di un iter avviato nel 2002, era in possesso di tutte le autorizzazioni ministeriali (Decreto VIA n. 97 del 9/2/20099), regionali e dei comuni interessati: Salandra, Ferrandina e Pisticci (parere favorevole con Delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 26 ottobre del 2009). Il procedimento era finalizzato all’utilizzo di pozzi esausti per lo stoccaggio del Gas. L’accordo tra Regione, Comuni interessati e Società, prevedeva delle forme di ristoro per la Regione e per i comuni; quantificate, per questi ultimi, in un milione di Euro, una tantum, per venti anni di utilizzo dei pozzi esausti.
Successivamente, dopo conferenze di servizio e varie interlocuzioni, il Consiglio Comunale convocato il 2 novembre 2011, con Delibera n. 47, da mandato al Sindaco Dr. Vito Di Trani di rappresentare il Comune di Pisticci alla decisiva Conferenza di Servizi, a “manifestare la conferma del parere favorevole, di cui alla citata deliberazione consiliare n. 42 del 26/10/2009, all’insediamento sempre che esso sia rispettoso della salute dei cittadini, dell’ambiente ed apporti benefici economici al nostro ed agli altri Comuni della Valbasento attraverso le royalties e la creazione di nuovi posti di lavoro e di inserire nelle forme di ristoro al nostro comune, la costruzione di una casa di riposo per anziani oltre alla destinazione a titolo gratuito, quale compensazione ambientale, del 2% del gas stoccato ai comuni tutti della ed all’area industriale, per tutta la durata della concessione”.
Non mero egoismo quindi, ma richieste di ristoro anche per altri comuni che mai erano stati coinvolti. Questo naturalmente solo dopo ampie garanzie in tema di tutela e salvaguardia della salute e dell’ambiente.
Nella Delibera si legge, infatti,: “Ritenuto opportuno, al fine di tutelare il territorio e la sua popolazione, di affidare al CNR ovvero ad un soggetto terzo dotato di assoluta e conclamata competenza tecnico-scientifica in materia, l’incarico di effettuare uno studio sull’impatto ambientale che potrebbe avere lo stoccaggio di gas naturale, come da progetto, evidenziando a quali rischi verrebbe esposto il territorio e la popolazione che esso risiede”.
A questo era subordinato l’assenso allo stoccaggio: all’indispensabile tutela della salute e del territorio.
L’atteggiamento del Comune di Pisticci, com’è noto, ha determinato la stralcio della parte del progetto di stoccaggio relativa al territorio di Pisticci (derra Pizzuto) in quanto Geogastock ritenne di non accettare le condizioni poste.
Questi i fatti, non le tattiche della politica non le alleanze con altre forze politiche in fase di competizione elettorale. Affermare quindi, come fa il segretario del PD di Pisticci, che “Di Trani a quanto pare ne ha fatto una questione di maggiori introiti per il Comune e non, come il Pd, principalmente una questione di ambiente e salute. Se la Geogastock avesse offerto più soldi al Comune, probabilmente il sindaco avrebbe accettato”, significa affermare il falso. Se poi si considera che a favore della citata Delibera (15 voti favorevoli e 2 astensioni), votò anche il gruppo consiliare del Partito Democratico, le affermazioni del Segretario dello stesso partito, risultano sconcertanti.
Sul piano pratico è il caso di ricordare che in materia di impatto ambientale, Pisticci, pur avendo condotto la sua battaglia, è esposto ad eventuali ricadute negative, alla stessa maniera di Ferrandina e Salandra che hanno inteso accettare l’accordo con Geogastock. Il nostro atteggiamento, quindi, ha voluto rappresentare l’affermazione di quel principio secondo il quale nessun tipo di ristoro economico può essere barattato con la salute della popolazione e della tutela dell’ambiente. Non sempre questo principio è stato ossequiato, diversamente forse oggi avremmo meno emergenze da fronteggiare.