Pio Abiusi, rappresentante di Città Plurale Matera riapre il dibattito sulla gestione dei rifiuti nella città di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Parlare di gestione è eufemismo se ci riferiamo alla raccolta differenziata. La città differenzia il 19,31 % come si evince dal rapporto curato dal commissario ATO per il 2011. Altri dati più favorevoli sono fantasia. Matera ha un discarica in località La Martella la cui A.I.A. – Autorizzazione Integrata Ambientale- è scaduta da circa un anno, dal 10 Dicembre 2011.
Lo si evince dalla delibera di giunta regionale n° 1915 ma è silenzio assoluto da parte di tutti;è come una autovettura che non ha effettuato la revisione e malgrado tutti ne siano a conoscenza continua a circolare. L’Arpab lo scorso anno fece un controllo puntuale sul modo di gestire quella discarica e ne venne fuori un quadro poco rassicurante, da allora cosa sia successo è buio assoluto.
Cosa è stato fatto da parte degli organi deputati alla vigilanza ? Crediamo nulla. L’assenza dei pozzi piezometrici è un fatto molto preoccupante perchè non è dato conoscere se il percolato inquina le falde acquifere o meno e non è dato conoscere se questi pozzi piezometrici siano stati installati. Gli amministratori di Ferrandina e S. Mauro Forte sono stati rinviati a giudizio perchè dall’esame del liquido che si depositava nei pozzi di ispezione è stato possibile rilevare la presenza di metalli pesanti, si trattava di discariche ormai dismesse che inquinavano le falde acquifere. A Matera tutto questo non è possibile rilevare perchè, all’epoca, i pozzi piezometrici erano assenti, che lo siano ancora oggi?
Qualcuno è in grado di spiegare come mai quella discarica va avanti da circa un anno senza averne l’autorizzazione e per quanto tempo ancora, è stata avanzata in tempo utile la richiesta di rinnovo da parte del Comune dell’A.I.A.?
Che dire , poi, circa le procedure di infrazione comunitarie per le discariche abusive o incontrollate
per le quali la Corte di Giustizia europea ha già emesso sentenza il 26 Aprile 2007 e per le quali adesso, la Commissione Europea ha chiesto il pagamento , tramite la predetta Corte, di una ammenda pari a 56 milioni di Euro. Il provvedimento riguarda 255 discariche italiane e di queste, fonte Ansa, 5 sono in Basilicata. Può dire il comune di Matera cosa sia accaduto di 3 segnalazioni avvenute anni addietro e per le quali vi sono stati precisi sopralluoghi Cosa è accaduto a quelle discariche abusive ? In caso di mancata bonifica l’ammenda totale per la città, previa rivalsa, si aggirerà intorno alle 600 mila euro. Forse non è proprio questo il modo di gestire il mondo dei rifiuti e non solo questo. Evidentemente non è sufficiente fregiarsi del logo a lisca di pesce per aver diritto a tutte le sanatorie, è facile fare commenti pesanti su quel logo.
Pio Abiusi – Città Plurale Matera