Era la fine dell’anno passato quando nacque uno sterile dibattito per determinare se la gestione dei rifiuti solidi urbani in Basilicata fosse un problema o una emergenza.
Resterà un problema per poi divenire emergenza se non si comincia a fare chiarezza su tutta l’impiantistica. Fu dimostrato allora come , malgrado l’emergenza campana, il cappello con le orecchie da asino spettava alla Basilicata.
Di Fenice è inutile parlare, quando viene fermato e smette di inquinare le falde acquifere è sempre tardi. Potenza ed il suo hinterland, roba da 120 mila abitanti ( tantissimi per la Basilicata), non vede soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata stenda a decollare. Si fanno gli annunzi ma non si va oltre. In Provincia di Potenza che è quella che per malaugurate situazioni desta maggiori preoccupazioni il Piano Provinciale è operante e si è in attesa della realizzazione dell’impiantistica .
Per l’impianto di compostaggio di Venosa si è al bando di gara e sono già state stanziate le risorse , per quello di Sant’Arcangelo si è in attesa del finanziamento regionale; si sta lavorando, perciò, concretamente verso il potenziamento dell’impiantistica , quella finalizzata a supportare la raccolta differenziata ed il riciclo. In Provincia di Matera la situazione appare, ad occhio, meno critica per ciò che riguarda le discariche tenuto conto che un ulteriore respiro verrà dato dalla discarica della Martella anche attraverso la perimetrazione del sovrabbanco.. Siamo pur sempre ad un respiro , ad essere generosi . di 48 messi. Nel frattempo i Comuni che hanno avviato una seria raccolta differenziata non trovando in Provincia impiantistica utile sono costretti a rivolgersi a strutture fuori regione.
Stessa cosa è accaduto o accadrà a breve per Matera ed il suo cosiddetto impianto di compostaggio verrà messo fuori servizio- era l’ora-..
La Provincia di Matera aveva ed ha un piano dei rifiuti risalente al 2002 e c’era bisogno di adeguarlo.
Si dette incarico al commissario dell’ATO2 di predisporre un piano di adeguamento che consegnato in tempi brevi avrebbe dovuto sviluppare un dibattito veloce e concreto tra Amministrazione Prov.le, Comuni ed Associazioni ambientali, della cittadinanzattiva e cittadini e pervenire, quindi, rapidamente all’approvazione del Piano dei rifiuti provinciale aggiornato. Si sperava davvero che prima della pausa estiva tutto fosse concluso così non è stato.
Una volta approvato il piano c’è da mettere mani sulla progettazione degli impianti e sul reperimento delle risorse per realizzarli.
Tutto ciò non sembra accadere e con esclusione della riperimetrazione della discarica della Martella tutto è fermo.
I Comuni sapendo che poi non trovano impianti per ricevere i rifiuti differenziati non danno il dovuto impulso e quelli, virtuosi, si avvalgono dell’impianto di compostaggio di Laterza e per il riciclaggio di altro materiale arrivano anche in Abruzzo.
Il tempo è scaduto non si capisce bene perché non si debba procedere tenuto conto che il commissario dell’autorità d’Ambito, come si evince da notizie di stampa, ha consegnato da tempo alla Amministrazione Provinciale il suo piano che dovrà essere discusso.
Associazione Città Plurale Matera