Dopo l’approvazione del Piano di abbattimento dei cinghiali da parte della Giunta regionale si registra l’intervento di Nicola Locuratolo. Di seguito la nota integrale.
Il problema c’è ed è molto più ampio di quanto vuole sembrare.
Il cinghiale è un mammifero non erbivoro,ma onnivoro e quindi fa danni concreti e devastanti; nella murgia alcuni estesi vigneti sono stati abbandonati ad incolto dopo le devastanti incursioni di branchetti di cinghiali adulti con cuccioli. Il problema si era posto anche nella diga di S. Giuliano nei confini dell’allora Oasi Faunistica del W.W.F. , ma ora è ravvisabile su tutto il territorio comunale. Manca il predatore naturale:il lupo, ma è molto improbabile che questo predatore diventi compatibile con un ambiente così tanto antropizzato.
Ed allora non resta che la caccia e/o la cattura in gabbia.
Mentre la caccia, pur regolamentata al fine del contenimento demografico, è un “quasi-naturale” rimedio, la cattura è ben più impegnativa per i mezzi, le gabbie, il personale impegnato, richiedendo cospicue risorse finanziarie e per poi farne cosa?
Si aprono diverse possibilità:1) trasferire, con ulteriori spese, i “catturati” in altri territori poveri di questa presenza, così da far diventare in breve anche questi territori abbisognevoli di contenimento di cinghiali. Si potrebbero sterilizzare prima di immetterli?
A parte il costo dell’intervento, quale sarebbe il peso nell’ambiente di tanti adulti “castrati”?
E questo ambiente, ancora senza questa calamità, diventerebbe un ulteriore ambiente con gli stessi problemi: “mal comune, mezzo gaudio”?
2)Potrebbe essere possibile, dopo ogni eventuale accorgimento tecnico-legale, indirizzare, la “filiera cinghiale” al consumo alimentare ?
Il cinghiale è pur sempre un “selvatico” che ha il suo posto nella “cucina” della cacciagione, non solo in Toscana,ma in tutta l’Italia appenninica, salvo Matera.
Ed allora, in questo modo, potrebbe essere aperto al consumo alimentare e quindi con uno sbocco commerciale conseguente.
Per quanto può sembrare ad alcuni “crudele” tale soluzione è purtuttavia l’unica possibile e, quindi, l’unica accettabile.
Gen 16