Migliora lo stato di salute dei 185 depuratori pugliesi, 181 gestiti da Aqp e 4 dai Comuni, solo due dei quali (Lesina Marina e Manduria Vecchio) continuano a scaricare in falda. E’ quanto emerge dai dati presentati da Legambiente in occasione della 34esima edizione di Goletta Verde, quest’anno in un tour virtuale sulle coste della regione.
Dal monitoraggio effettuato da Arpa Puglia nel 2019 (2.455 controlli) emerge che sono 34 gli impianti di depurazione che hanno presentato una non conformità alla Direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane e su quasi tutti sono in corso o sono programmati lavori di adeguamento. Scendo da 27 a 14, inoltre, gli agglomerati urbani soggetti a procedura di infrazione. L’attuale programmazione prevede complessivamente 197 interventi infrastrutturali, 58 ultimati, 21 in esecuzione e 118 in fase di progettazione. Restano le criticità relative alla gestione dei fanghi di depurazione che nel 2019 sono stati conferiti per l’81% in impianti di compostaggio fuori regione o all’interno del territorio pugliese e per il 19% in discarica.
Nel primo semestre 2020 Arpa Puglia e Guardia Costiera di Bari hanno inoltre eseguito il monitoraggio di dieci siti lungo la costa tra foci fluviali e scarichi in battigia, che non ha evidenziato significative criticità ambientali.
L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, ha ricordato l’investimento di circa 1 miliardo di euro nel settore del servizio idrico integrato, di cui 400 milioni di euro destinati agli impianti di depurazione e fogna. “Un settore strategico – ha detto – perché coinvolge gli ambiti della salute e dell’ambiente”. “La Puglia fa grandi passi in avanti nella chiusura del ciclo di tutela delle acque” commenta il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, che oggi ha lanciato la campagna “Non si butta un tubo nei tubi”, il vademecum dei rifiuti da non buttare nel wc o nel lavandino per non compromettere il sistema di depurazione, soprattutto oli e grassi da cucina, prodotti per l’igiene personale come cotton fioc, ovatta e cerotti, cicche di sigarette e oggetti in lattice e plastica non biodegradabili.
Ago 08