Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino attacca la maggioranza Pittella, definita come le 3 scimmiette “non vedo, non sento, non parlo” davanti alle gravi irregolarità del bilancio preventivo ARPAB 2014. M5S presenterà esposto alla Corte dei Conti.
Burrascosa la seduta della seconda commissione consiliare di giovedì 18 giugno scorso: in un clima surriscaldato e surreale, si è consumato l’ultimo strappo alle regole, evidente frutto di una cultura del “tuttappostismo” che contempla la disapplicazione delle leggi per gli amici della maggioranza e costituisce il “brodo di coltura” dell’indifferenza nei confronti della legalità, anche e soprattutto, costituzionale. Stavolta la maggioranza pittelliana – rappresentata da Polese (Pd), Galante (Ri), Pietrantuono (Psi) e Bradascio (Pp) – si è davvero superata: è riuscita a coprire i macroscopici e clamorosi errori del Direttore dell’ARPAB ed a approvare, fuori tempo massimo, il Bilancio di Previsione 2014 e bilancio pluriennale relativo al triennio 2104/2016 dell’Agenzia.
A nulla è valsa la nostra richiesta di inviare preventivamente tutti gli atti alla Corte dei Conti e votare il bilancio solo dopo il parere della magistratura contabile. Il M5S aveva già chiesto le dimissioni del Direttore dell’Agenzia, Aldo Schiassi, in quanto principale responsabile del pastrocchio amministrativo e contabile che ha messo in ginocchio l’operatività dell’ARPAB: per tutto il 2014 e per quasi 6 mesi del 2015, l’ARPAB è andata avanti senza un bilancio preventivo 2014 e, quindi, senza alcuna base giuridica e contabile che autorizzasse le spese effettuate per far funzionare l’Agenzia. Schiassi, subentrato a Vita a metà luglio 2014, si è accorto che mancava il bilancio preventivo a distanza di molti mesi dal suo insediamento in Arpab. Com’è possibile che un manager con cotanto blasone commetta un simile marchiano errore? Schiassi ha replicato alle insistenti richieste di chiarimenti, che si susseguono da mesi senza risposte, dichiarando di essere “una persona perbene”. Il M5S non ha alcun dubbio in merito: proprio perchè “perbene” Schiassi dovrebbe intuire le inevitabili conseguenze della impressionante vicenda del “bilancio fantasma” preventivo 2014. Una vicenda incredibile che palesa omissioni e colpe a lui direttamente ascrivibili quanto meno “in vigilando”.
Appare chiaro che Schiassi, occupando la poltrona di direzione dell’Agenzia – e quindi il vertice cui si riconnettono precise e onerose responsabilità giuridiche, amministrative e gestionali, responsabilità peraltro compensate da un compenso annuo stratosferico – avrebbe dovuto avere in cima alla sua agenda, all’atto dell’insediamento, la verifica e il controllo dell’approvazione del bilancio preventivo 2014. In tal senso, Schiassi aveva il preciso dovere di controllare e monitorare l’Ufficio preposto (in questo caso si tratta dell’ufficio “Bilancio e provveditorato” dell’ARPAB), affinchè tutto venisse espletato in maniera corretta e irreprensibile dal punto di vista tecnico-giuridico e contabile.
Ora, non solo tutto questo non è avvenuto ma anzi, nelle ultime settimane, la questione è diventata paradossale. Si è, infatti, assistito ad un nauseante rimpallo di responsabilità: Schiassi ha chiamato in causa anche il dipartimento Programmazione e Finanze della Giunta regionale, diretto dal dirigente apicale Elio Manti, accusandolo di scarsa collaborazione con l’Agenzia. Manti ha piccatamente rispedito al mittente le accuse, confermando la regolarità dell’operato del suo dipartimento e promettendo copia del carteggio intercorso tra gli uffici regionali e quelli ARPAB. Carteggio anch’esso rimasto “fantasma”, però, in quanto mai consegnato alla competente commissione consiliare (la seconda).
Ulteriore colpo di scena: una lettera firmata dal Presidente del Collegio dei Revisori ARPAB, giunta per mano del consigliere Polese. La lettera è una sorta di “ultimatum” ai consiglieri ad approvare il bilancio preventivo 2014: quasi a voler scaricare sui consiglieri regionali le responsabilità di eventuali danni (anche erariali) rivenienti dalla sua mancata approvazione.
Sembra incredibile, ma è accaduto veramente: consiglieri regionali costretti a coprire le omissioni di Schiassi e approvare, forzatamente, un bilancio preventivo rimasto “fantasma” per quasi un anno.
Davanti ad una situazione di oggettiva gravità, il M5S ha invitato i componenti della commissione a riflettere attentamente, subordinando l’eventuale approvazione del bilancio preventivo, con un anno di ritardo, ad una richiesta di parere preventivo alla Corte dei Conti su tutta la vicenda: tanto per ripristinare un minimo di rispetto delle regole e fare emergere ogni profilo di responsabilità in merito. Ovviamente la nostra proposta non è andata a genio ai componenti della maggioranza in seconda commissione. Polese (PD) e Galante (Realtà Italia), utilizzando i ferri più consunti della professione forense, hanno iniziato a proporre soluzioni bonarie e accomodanti (“tarallucci e vino”) alla grave situazione. In tal senso i due esponenti della maggioranza pittelliana hanno proposto di approvare il bilancio preventivo 2014 e, solo dopo, rimettere ai competenti uffici della Giunta la decisione su un eventuale esposto alla magistratura contabile. Insomma, nessuna intenzione o volontà di individuare i responsabili di una situazione assurda e inconcepibile per un ente pubblico: solo tanta, tantissima voglia di disapplicare le regole evidentemente per fare un favore agli “amici degli amici”. Constatato questo atteggiamento intollerabile, il M5S ha abbandonato i lavori della seconda commissione, annunciando un dettagliato e documentato esposto alla magistratura contabile sulla vicenda.
Per la cronaca è bene ricordare cosa è successo in nostra assenza: i componenti della maggioranza pittelliana, dopo aver approvato il bilancio, si sono volatilizzati facendo saltare il numero legale.
La tutela dell’ambiente, compito dell’ARPAB, è cosa estremamente seria per la Basilicata e non può più essere trattata con tale approssimazione e arroganza: per questo, alla luce del censurabile stile gestionale di Schiassi, torniamo a chiederne immediate dimissioni!