La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che il governo
ha depositato in data 27 Ottobre 2014 ricorso per “eccesso di
competenza in violazione della normativa costituzionale e comunitaria”
in materia di rifiuti contro un articolo della legge regionale della
Basilicata di assestamento di bilancio, ed in particolare contro
l’articolo 42, commi 4 e 5, della Legge della Regione Basilicata di
“assestamento di bilancio”, la L.R. n. 26/2014, perchè “viola
l’articolo 117, comma 2, lett. s) e l’articolo 117, comma l, della
Costituzione.
La disciplina contenuta nell’articolo 42, commi 4 e 5, della Legge
Regione Basilicata n. 26/2014 citata – è scritto nel ricorso del
Governo – procrastina alla data al 31 dicembre 2015 l’entrata in
vigore dell’obbligo di collocare, in discarica esclusivamente rifiuti
trattati e consente il conferimento sino a tale data, di rifiuti
urbani che hanno subito un trattamento parziale, senza specificare in
cosa debba consistere tale trattamento – ha ribadito la Consulta – in
contrasto con il disposto degli articoli 7 e 17 del decreto
legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, che dispone la Attuazione della
Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”.
“In particolare – continua la nota dell’Avvocatura Generale dello
Stato – l’articolo 42, recante le Misure di salvaguardia ambientale
in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, prevede, al comma 4,
che, nelle more della realizzazione, adeguamento e/o messa in
esercizio dell’impiantistica di trattamento programmato è possibile
smaltire presso le discariche autorizzate ed in esercizio i rifiuti
solidi urbani non pericolosi, previo trattamento parziale degli stessi
e, al successivo comma 5, stabilisce che le disposizioni di cui al
presente articolo restano in vigore fino all’approvazione del nuovo
Piano regionale dei Rifiuti e comunque non oltre il 31 luglio 2015”.
La bocciatura del governo – ribadisce la Ola – richiama in sostanza la
Regione Basilicata a rivedere completamente la propria programmazione
in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Un sistema incentrato
sulle discariche ed un loro ampliamento, con l’incenerimento come
pratica “massiva” di distruzione, senza prevedere il recupero a freddo
delle diverse frazioni merceologiche con il sistema di raccolta
differenziata.
La Regione Basilicata ha invece deciso – denuncia la Ola – di
incrementare il CSS (Combustibile Solido Secondario) da produrre
presso i cosiddetti “opifici” e poi da bruciare nei cementifici e
finte centrali a biomassa. Una pratica questa che conduce
inevitabilmente ad incrementare le discariche e l’incenerimento con
costo economici ed ambientali a carico dei cittadini.