Gravina, Nino Sangerardi: “Quel che rimane del bosco comunale Difesa Grande”. Di seguito la nota integrale.
Domato l’incendio—“ma resta situazione pericolo di possibili focolai a causa di temperature elevate e vento”—scoppiato il 28 luglio scorso che ha devastato centinaia di ettari del Bosco comunale Difesa Grande e riconducibili a privati.
Faticosi e senza sosta i lavori di spegnimento messi in opera dai Vigili del Fuoco,Carabinieri Forestali, Protezione Civile, Polizia Locale, Arif (agenzia impianti irrigui e forestali della Regione Puglia), Canadair e Fireboss.
Colpite querce e roverelle e macchia mediterranea e fauna selvatica presenti nelle zone Lama Fredda, ristoro Rifugio, Belmonte, Jazzo Finocchio, La Monarca e Rifezza che si trova nei pressi del territorio di Matera.
Non è la prima volta che le fiamme travolgono la selva municipale grande circa due mila ettari.
A metà luglio 2012 il fuoco distrugge la bellezza di 510 ettari. Durante il pomeriggio di sabato 12 agosto 2017 le vampate,a partire da contrada Ventricelli,divorano 980 ettari. Semplice constatare i pochi appezzamenti a testimonianza della foresta secolare gravinese.
Tutt’oggi,agosto 2021, non è dato sapere l’esito delle indagini svolte dalle Autorità competenti con oggetto i due incendi.
Forse è utile rammentare,in breve, l’importanza del fu polmone ambientale nonché risorsa pubblica Difesa Grande.
“L’intero fondo Difesa Grande liberamente posseduto dal Comune per l’estensione di ettari 1892,20” si legge nel documento vergato nel 1810 dalla Commissione ripartitoria dè demani ex feudali e comunali.
Il Dott. Domenico Sardone nel libro “Le notizie storiche sulla città di Gravina” edizione 1941 scrive che “ Oltre ai boschi privati,più o meno estesi,v’è quello comunale Difesa Grande che è il più vasto della provincia. Destinato a pascolo e al taglio periodico della bassa frasca e querce deterioriate,è una sorta di ceduo sottofustaia con alberi di cerro,quercia e perazzo,con bassa frasca di lentisco,biancospino,alterno,ecc. Ospita diversi esemplari di fauna come volpi,lepri,istrici,tassi,ricci. Un patrimonio che è fonte di vita a tanta povera gente che, specie d’inverno,va in questo bosco a legnare gratuitamente; senza dire che per la sua grande estensione,per la bellezza dei suoi panorami,per la selvaggina che in esso si rinviene e per la poca distanza dal centro cittadino(6 km) rappresenta una magnifica meta turistica,specie in primavera e autunno. Tutto il fondo è diviso in sei sezioni,in ognuna vi è un fabbricato rurale,con ricetti per animali e ricoveri per il personale. Il Comune poi, oltre al reddito che può ricavare dal taglio della legna,ne fitta annualmente il pascolo per sezione,ricavandone un utile che oscilla secondo le annate…”.
In data 5 agosto 1987 sul quotidiano di vita regionale PUGLIA è possibile leggere “Gravina,bosco in fiamme. Solito disastro doloso?”.
Ecco alcune parti che sembrano redatte l’altro ieri: “Ancora un incendio nel bosco Difesa Grande. Fiamme gigantesche,pompieri di Bari e Matera,operai forestali e carabinieri e vigili urbani dentro l’operazione antincendio del grande falò estivo,l’intervento di due aerei(G-22) dell’Aeronautica Militare,le telecamere della Rai. Il giorno dopo tra la cenere degli arbusti si tenta il solito bilancio : è stato un disastro quasi certamente doloso,noi facciamo di tutto per salvaguardare il nostro bosco però forse c’è qualcuno che vuole la distruzione del bosco, sono decine e decine gli ettari andati in fumo : una tragedia!
Quindi tutti rincasano infelici e esausti”.
E comunque nel corso dell’anno 1981 l’assessore comunale democristiano Franco Tucci presenta il “Piano economico del patrimonio silvo pascolivo del Comune di Gravina in Puglia” elaborato dal prof.Vittorio Gualdi dell’Università degli Studi di Bari.
Progetto con al centro Difesa Grande e prevede,tra l’altro, “ la razionalizzazione della coltivazione e l’armonizzazione delle stesse con altre attività connesse con la silvicoltura,rappresentate dall’artigianato,zootecnia e turismo anche in relazione al ruolo di primaria importanza che il bosco in esame svolge nell’ambito provinciale e regionale per estensione e interessi naturalistici e socio-economici”.
Cade l’Amministrazione di Centrosinistra e la successiva maggioranza partitica formata da Pci e Psi e Psdi e Pri ignora completamente la proposta scientifica e lungimirante ideata dall’assessore Tucci e dal prof.Gualdi.
Quindi negli anni a seguire si contempla ulteriore abbruciamento del Bosco.