Antonio Guglielmi (UIL-FLP): “Rafforzare terzietà di ARPAB aiuta la Basilicata ad avere fiducia e sicurezza”. Di seguito la nota integrale.
Il dibattito pubblico sul ruolo di ARPAB che si è aperto a seguito delle ormai note vicende giudiziarie e della dura valutazione espressa dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite al ciclo dei rifiuti impone un cambio di rotta decisivo per riportare in equilibrio e sul canale della fiducia della comunità regionale il rapporto complesso tra sviluppo e occupazione e sicurezza sulla salute e tutela dell’ambiente.
E’ del tutto inutile alimentare una guerra tra apocalittici ed integrati, con effetti di confusione e incapacità di scelte ora non più rinviabili occorre, invece, valutare le pesanti criticità registrate da ARPAB con la giusta determinazione per mettere in campo un grande piano d’innovazione strumentale e tecnologica e di rafforzamento del capitale umano.
Se accertare il campo delle responsabilità e delle omissioni è compito della magistratura, a cui chiediamo di fare presto e farlo col massimo rigore, è impegno delle istituzioni rafforzare i presidi di controllo ambientale, dotandoli di terzietà, imparzialità e capacità scientifica incontestabile.
Il disegno di legge nazionale sulle ARPA potrebbe, ad esempio, riconoscere in uno specifico articolo, la condizione di specialità che riguarda la Basilicata sulle risorse petrolifere e prevedere deroghe sui vincoli finanziari e sul personale oltre che rafforzamenti istituzionali sul fronte delle collaborazioni scientifiche con ISPRA, CNR e Ministero dell’Ambiente.
In questo particolare ambito la UIL e la UIL FPL di Basilicata non mancheranno di sostenere il progetto di rafforzamento dell’ARPAB perché così com’è strutturata, in termini dimensionali e di capacità operativa e strumentale, non può essere in condizione di reggere pienamente la sfida dei controlli ambientali.
Un’ ARPAB autorevole e efficiente che abbia capacità scientifica oltre a restituire alla comunità regionale fiducia e sicurezza può anche contribuire a rasserenare il dibattito infinito sulle risorse petrolifere finito sempre più sul piano inclinato della diffidenza e della confusione argomentativa. Dire tutto ed il contrario di tutto sul petrolio, alimentare la cultura facile dell’allarmismo pretestuoso significa condizionare il futuro di migliaia di posti di lavoro e risorse troppo importanti per garantire i servizi primari al nostro territorio come la sanità, il welfare, l’istruzione, la ricerca e la forestazione.
Insomma occorre saper restituire alla Basilicata un nuovo punto d’equilibrio che non abbia scorciatoie e deroghe su salute e controllo ambientale ma che faccia merito e capacità anche delle opportunità che le risorse rivenienti dal petrolio possono offrire in termini di nuovo sviluppo, di occupazione, di agibilità finanziaria nei bilanci istituzionali.
Per questo ben venga che il governo regionale intervenga sul rilancio dell’ARPAB dotandola di quanto serve in termini di risorse finanziarie e professionali aggiuntive, senza le quali questo ente non è in grado di reggere la domanda di controllo e monitoraggio ambientale con così tanti poli sensibili da questo punto di vista (Fenice, Val Basento, Val D’Agri ).
Dal canto sua la nuova Direzione strategica eviti clamori e corti circuiti, metta mano, invece, subito e con merito alla nuova riorganizzazione aziendale, innanzitutto attraverso l’approvazione del piano triennale di fabbisogno del personale, a partire dalle graduatorie concorsuali vigenti; elabori un adeguato e moderno piano di formazione degli attuali dipendenti, la stragrande maggioranza dotati di ottima professionalità e di abnegazione e sappia, soprattutto, fruttare positivamente le poste finanziarie della Regione dotandosi di strumentazione moderna ed efficiente e di tecnici altamente specializzati.