I “Cantieri della Transizione ecologica in Basilicata”. Legambiente in visita alla discarica La Martella di Matera appena uscita dalla procedura di infrazione europea.
Nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre, una delegazione di Legambiente guidata dal Presidente nazionale Stefano Ciafani ha visitato il sito in bonifica della discarica La Martella di Matera, accompagnata da amministratori locali, dal commissario ad acta Margiotta e alla presenza dell’Assessore regionale all’Ambiente Cosimo Latronico.
“Per accelerare la transizione ecologica ed energetica, superare la crisi climatica e costruire un futuro di pace – dichiara Ciafani – occorre aprire, moltiplicare e portare a compimento quei cantieri che fanno bene all’Italia, capaci di coniugare sostenibilità ambientale e innovazione. Per questo Legambiente ha voluto accendere i riflettori su quanto di positivo si sta già muovendo nel Paese, dando il via alla campagna “I cantieri della transizione ecologica”.
La discarica comunale di rifiuti solidi urbani di Matera-La Martella fu sottoposta insieme ad altre 22 discariche in Basilicata al provvedimento di infrazione comunitaria 2215 del 2011 e sentenza di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 21 marzo 2019.
“A distanza di dodici anni dall’avvio della procedura d’infrazione e quattro anni dopo la condanna della Corte di Giustizia UE – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – la discarica di Matera-La Martella, come annunciato nello scorso mese di giugno dall’ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, si può considerare fuori dalla procedura d’infrazione. Un obiettivo raggiunto importante che la discarica di Matera condivide con la maggior parte delle altre discariche della Basilicata condannate dall’Europa e che in questi anni sono state messe in sicurezza, con l’eccezione di quelle di Genzano di Lucania, Tito, Maratea e soprattutto Salandra che continua ad essere un caso ancora pericolosamente aperto e potenzialmente devastante sul piano ambientale”.
“I risultati raggiunti in questi anni nella bonifica e messa in sicurezza delle discariche in infrazione della Basilicata, che ricordiamo costituivano oltre la metà di quelle nazionali – sottolinea Lanorte – rappresentano un risultato importante non solo perchè alleviano il peso economico, pari a diverse centinaia di milioni di euro, che l’Italia ha dovuto sostenere per diversi anni per pagare le multe relative alla condizione di infrazione comunitaria, ma anche e soprattutto perchè i lavori realizzati nei vari siti costituiscono il passo necessario per superare l’epoca della gestione dei rifiuti fondata sul sistema delle discariche, che come abbiamo visto, sono state, e in alcuni casi lo sono ancora, una sera minaccia per la salute e l’ambiente. E per la Basilicata, evidentemente, ancora di più, se è vero che oltre la metà delle discariche italiane mal gestite e insostenibili dal punto di vista ambientale, vere e proprie bombe ecologiche, erano collocate proprio in Basilicata”.
“Nell’attesa che si completi al più presto il quadro regionale delle discariche chiuse e certificate, per quei 19 siti che hanno superato la procedura di infrazione – conclude Lanorte – si pone la questione delle prospettive per la riqualificazione dei siti. In particolare per la discarica di La Martella la fase di gestione post-operativa, in capo all’Amministrazione comunale, si presenta alquanto complessa. Innanzitutto sarà necessaria un’attenta attività di monitoraggio e controllo per verificare che i lavori effettuati garantiscano realmente dai rischi ambientali. Inoltre dovrà essere affrontato il tema della sostenibilità economica della piattaforma, finalizzata ad evitare che i costi di gestione gravino sui cittadini, che garantisca al contempo anche la necessaria sostenibilità ambientale nell’ottica dell’innovazione tecnologica e della green economy. Da questo punto di vista la azioni possibili possono essere diverse ma sarà opportuno garantire il massimo coinvolgimento e collaborazione tra istituzioni e comunità locale, affinché il “Cantiere”, dopo aver appena raggiunto il suo primo obiettivo, possa presto produrre tutti gli impatti positivi dal punto di vista ambientale ed economico nel solco dell’innovazione e della sostenibilità”.